Stato d’emergenza fino a fine 2021? Speranza e Gelmini sperano fine luglio, Draghi vuole la proroga

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Giugno 2021 - 13:00 OLTRE 6 MESI FA
Stato d'emergenza 2021

Stato d’emergenza fino a fine 2021? (nella foto Ansa il premier Draghi e il ministro Speranza)

Stato d’emergenza fino a fine 2021? Sulla proroga dello stato di emergenza “non abbiamo ancora parlato con Draghi. Ma a mio avviso non ci sono i presupposti per trascinare lo stato di emergenza. Credo sarebbe un bel messaggio, come dire il peggio è passato”.

Stato d’emergenza fino a fine 2021?

Il leader della Lega Matteo Salvini, intervistato al forum ANSA, ha dovuto rispondere a una sollecitazione sul tema. Significa che il presidente del Consiglio Draghi intende davvero prolungare lo stato d’emergenza fino al 2021? E cioè poteri straordinari al governo e al Commissario all’emergenza.

Al momento, rumors governativi (Messaggero, Stampa, Repubblica) registrano una certa irritazione per quelle che il presidente del Consiglio giudica fughe in avanti da parte di alcuni suoi ministri. In particolare, Roberto Speranza (titolare alla Salute) e Maria Stella Gelmini (Affari Regionali) si sono esposti auspicando, qualora la situazione non peggiori, la fine dello stato d’emergenza a fine luglio.

La pandemia non è finita, Draghi irritato con Speranza e Gelmini

“Sarebbe un bel segnale di ritorno alla normalità”, dicono. Proprio loro, ragiona Draghi, che dovrebbero conoscere meglio i problemi legati alle misure interdittive (restrizioni, obblighi), all’approvvigionamento rapido di vaccini, alle corsie preferenziali negli acquisti della P.A., al superamento degli ostacoli frapposti dal potere delle Regioni in materia sanitaria.

Senza contare l’incognita delle varianti (nel Regno Unito è stato appena rinviata la fine dell’emergenza a causa della variante Delta). E il proseguimento dello smart working che permette ai privati di adottarlo senza l’accordo con il dipendente.

Il ragionamento, semplificato, è: l’emergenza non è finita. L’alternativa, ricondurre cioè gli interventi all’interno di un piano normativo coerente, con strumenti legislativi “normali”, non aiuta a superarla. Significherebbe legare le mani al Commissario Figliuolo.