Stato emergenza prorogato fino al 31 dicembre: non c’entra nulla il Covid, permetterà di inviare aiuti in Ucraina velocemente

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 28 Febbraio 2022 - 17:54 OLTRE 6 MESI FA
mario draghi, ansa

Stato emergenza prorogato fino al 31 dicembre: non c’entra nulla il Covid, permetterà di inviare aiuti in Ucraina velocemente. Nella foto Ansa il premier Mario Draghi

Per consentire di inviare soccorso ed assistenza all’Ucraina, il Consiglio dei ministri ha deciso di prolungare lo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2022. “Il Consiglio dei ministri ha deciso di incrementare le misure di soccorso ed assistenza alle persone. Che, in maniera massiccia, stanno cercando e cercheranno rifugio nell’Unione europea” si legge in una nota di Palazzo chigi. Che prosegue: “Per questo motivo ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022″. Lo stato di emergenza “è rivolto ad assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale in conseguenza della grave crisi internazionale in atto”. 

Il Cdm ha approvato all’unanimità lo stato di emergenza con un decreto legge che introduce ulteriori misure urgenti in relazione agli sviluppi della crisi in Ucraina.

Stato di emergenza non ha nulla a che fare con l’emergenza sanitaria 

 Il provvedimento non ha nulla a che vedere con l’emergenza sanitaria e le iniziative adottate nel contesto della pandemia. E’ stato dichiarato con l’unico scopo di permettere alla Protezione civile di inviare aiuti alla popolazione ucraina vittima della guerra. Lo stato di emergenza deroga infatti diverse norme e leggi sveltendo così le procedure.

Possibili razionamenti di gas (al momento non necessari) 

Il nuovo decreto sull’Ucraina “si occupa del livello di rischio imprevisto” rispetto al funzionamento del sistema nazionale gas. Lo sottolinea Palazzo Chigi spiegando che “si autorizza, anche a scopo preventivo, di anticipare l’adozione di misure per l’aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza, una eventualità che al momento non corrisponde a quella in cui si trova il nostro Paese”. In più “si rende immediatamente attuabile” il razionamento del gas utilizzato “dalle centrali elettriche” e “nel settore termoelettrico”.