Casta: taglio degli stipendi in manovra. Emendamento o decreto, si farà

Pubblicato il 9 Dicembre 2011 - 11:20 OLTRE 6 MESI FA

camera dei deputati

ROMA – Il taglio agli stipendi di onorevoli e senatori è già previsto nella manovra finanziaria. Gli emolumenti non dovranno sforare la media europea, a partire da subito, vale a dire dal 1 gennaio 2012. Siccome l’analisi conoscitiva commissionata all’Istat tarda ad arrivare è prevista una clausola vincolante. Se entro il 31 dicembre il dossier non sarà arrivato sul tavolo del governo, l’esecutivo procederà con un decreto legge. E’ scritto nero su bianco, al comma 7 dell’articolo 23 della manovra salva-Italia, non si scappa. A questo proposito, per salvaguardare un minimo di autonomia alle prerogative del Parlamento, i due relatori di maggioranza, Baretta (Pd) e Leo (Pdl) si stanno muovendo per preparare un emendamento da inserire nella manovra. Quindi, a gennaio, o i parlamentari, da soli, avranno trovato l’accordo per tagliare gli stipendi, o il governo risolverà la pratica con una misura d’urgenza, appunto il decreto legge che Napolitano sicuramente approverà. La modifica, in ogni caso, verrà inserita nel maxi-emendamento su cui l’esecutivo porrà la fiducia.

Il provvedimento non sarà limitato a quelli che l’opinione pubblica ha imparato ad additare come la “casta”, deputati e senatori. La forbice colpirà allo stesso modo, guardando cioè agli esempi europei, consiglieri e membri di giunte regionali, comunali, provinciali, sindaci e governatori. Non si salveranno anche i manager delle istituzioni pubbliche, altrimenti definiti “boiardi di stato”, la cui retribuzione verrà adeguata agli standard europei. L’indagine conoscitiva affidata a una speciale Commissione guidata dal presidente dell’Istat Enrico Giovannini, procede a rilento. Istituita dall’ex ministro Tremonti l’estate scorsa, ha avviato i contatti formali con gli enti di statistica dei vari paesi: le risposte soffrono della lentezza burocratica del caso, il termine posto dal governo è improbabile che venga rispettato. E’ per questo che è scattata la clausola: il decreto imporrà velocemente il livellamento delle retribuzioni alla media dei sei maggiori paesi della Ue.

Di che cifre parliamo? Attualmente lo stipendio netto di un onorevole è il più alto di tutti in Europa: circa 15 mila euro lordi che diventano 11.704 netti. Con questa somma deve pagarci lo stipendio dell’assistente. Un collega tedesco prende 7 mila euro netti ma l’assistente è un funzionario del Bundestag. L’Austria è il paese più vicino, per difetto, al livello italiano: 8.882 euro netti. Un olandese prende poco più di 7 mila euro, un francese poco meno di 7 mila come un irlandese, un belga 6 mila euro netti, un greco 5 mila e 700. La media europea degli stipendi sul totale dei paesi è minore della metà di quello italiano, 5.539 euro. Quella dei sei paesi maggiori sarà un po’ più alta, ma l’abbassamento sarà sensibile lo stesso.