Stranieri: italiani se nati qui e se papà o mamma.. Ius soli

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Ottobre 2015 - 16:05 OLTRE 6 MESI FA
Stranieri: italiani se nati qui e se papà o mamma.. Ius soli

Stranieri: italiani se nati qui e se papà o mamma.. Ius soli

ROMA – La nuova legge per la cittadinanza italiana supera il suo primo passaggio alla Camera. Lo fa, come previsto, con i voti contrari e contestazione della Lega, e con i voti favorevoli del governo. La legge in questione, che ora approda al Senato, introduce tra le altre cose il cosiddetto “ius soli temperato”. Ovvero rende possibile per il figlio di stranieri in alcune condizioni acquisire la cittadinanza italiana. La norma poi introduce anche lo “ius culturae”, ovvero la concessione della cittadinanza italiana a chi, arrivato prima di compiere 12 anni, abbia completato con successo un ciclo di studi di almeno 5 anni. Addio, invece, al vecchio “ius sanguinis” il principio per cui si era italiani se figli di italiani.
La legge è complessa e interviene su diversi aspetti della concessione della cittadinanza

1) Ius soli temperato. Diventa cittadino italiano chi, nato è da genitori stranieri, di cui almeno uno sia in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo. Non è un automatismo: per diventare italiani serve una dichiarazione di volontà espressa da un genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale all’ufficiale dello stato civile del Comune di residenza del minore, entro il compimento della maggiore età. Se il genitore non ha reso tale dichiarazione, l’interessato può fare richiesta di acquisto della cittadinanza entro due anni dal raggiungimento della maggiore età. La nuova norma non vale per i cittadini comunitari visto che loro non hanno bisogno e non possono avere un permesso di soggiorno di lungo periodo.

2) Ius culturae. Può ottenere la cittadinanza il minore straniero, che sia nato in Italia o sia entrato nel nostro Paese entro il compimento del dodicesimo anno di età a patto che abbia frequentato per almeno cinque anni in Italia uno o più cicli presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione o percorsi di istruzione e formazione professionale triennali o quadriennali idonei al conseguimento di una qualifica professionale. Nel caso in cui la frequenza riguardi il corso di istruzione primaria, è necessaria la conclusione positiva di tale corso. Anche in questo caso l’ottenimento della cittadinanza non è automatico: serve una richiesta che va fatta dal genitore o dall’interessato entro due anni dal raggiungimento della maggiore età.

3) La norma vale anche per chi ha i requisiti ma ha superato la soglia massima, 20 anni, per farne richiesta. E’ una precisazione che interessa 127mila stranieri. Il ministero dell’Interno, dal momento della richiesta, avrà sei mesi di tempo per rilasciare il nulla osta.

Dura la posizione di parte dell’opposizione sulla Legge. Maurizio Gasparri la critica apertamente: “Sulla cittadinanza la Camera ha approvato una legge assurda e demagogica che fa il paio con lo scafismo di Stato praticato da Renzi e c. aiutando con navi e soldi i trafficanti di persone. Ci opporremo con forza e decisione al Senato a questo stravolgimento del diritto che nulla ha a che vedere con l’integrazione già ampiamente prevista dalle nostre generose norme. Si regala la cittadinanza facile favorendo con questa norma-manifesto l’invasione del nostro paese da parte dei clandestini. È una legge razzista ai danni degli italiani. E il fatto che contemporaneamente il Pd porti avanti la compravendita di bambini con l’utero in affitto conferma che vogliono distruggere i principi fondamentali della nostra società e della nostra democrazia”.