Scontri a Roma, Fini: “La politica non insulti i giovani. Vanno capiti ed educati”

Pubblicato il 20 Dicembre 2010 - 22:18 OLTRE 6 MESI FA

Gianfranco Fini

Il presidente della Camera Gianfranco Fini chiede di alla politica uno sforzo per comprendere le ragioni della protesta degli studenti. Intervenendo a Napoli ad un incontro promosso da Fli, Fini spiega:  ”Se i giovani scendono in piazza per protestare, la politica non si volti dall’altra parte, non li insulti, ma cerchi di capirli e se possibile, di educarli con la forza dei fatti presentando politiche che salvaguardino i valori della nostra societa’ e che appartengono alla comunità nazionale”.

”C’è un malessere nella società – ha proseguito Fini – che riguarda interi strati sociali, non solo i più deboli e un’intera generazione. Spesso sono i nostri figli, decine di migliaia di ragazzi che sono andati in piazza nei giorni scorsi per una riforma che non e’ del tutto negativa e che in piazza hanno portato diversi sentimenti: malessere, sfiducia, la loro paura di crescere e di vivere in una societa’ peggiore di quella odierna”.

Di qui l’invito di Fini alle forze politiche a chiedersi perché non riescono più a mobilitare tante persone: ”Se nessuno parla più’ ai giovani – ha sottolineato la terza carica dello Stato – è un segnale d’allarme che viene dalla società e al quale la politica deve saper rispondere con fatti concreti e alzando la bandiere degli ideali. Quei ragazzi – ha concluso Fini – vogliono solo riconoscersi in qualche buon esempio, nell’etica pubblica e nel senso di responsabilita”’. Fini ha anche condannato quanti, tra i manifestanti, ”hanno cercato di strumentalizzare con la violenza quella protesta”.

Divisione da Berlusconi “per dignità”. Fini ha quindi parlato anche del centrodestra e del rapporto col Pdl. ”Fli – ha spiegato – non cerca posti di governo ne’ prebende. Qualcuno mi ha chiesto chi me lo ha fatto fare, in fondo potevo anche aspettare: a loro rispondo che arriva un momento nella vita in cui è giusto per dignita’ personale e politica voltare pagina”. ”Tanti italiani – ha proseguito il presidente della Camera- ci chiedono meno impegni miracolosi che poi non vengono mantenuti”.

Un centrodestra migliore. Secondo Fini è necessario “andare oltre la dicotomia ‘con Berlusconi o contro Berlusconi”.  ”Credo – ha sottolineato Fini – che dopo il voto di fiducia c’è un governo che ha la maggioranza sia pure per due voti e va rispettato. Ma – ha proseguito – se l’indomani del voto si è determinato nel Parlamento un coordinamento delle forze dell’opposizione che hanno come comune denominatore di agire nell’interesse nazionale è proprio perché credo che l’Italia merita qualcosa di diverso tra chi sta con Berlusconi e chi contro Berlusconi e un centrodestra migliore di quello che Bossi e Berlusconi rappresentano”.