Taglio Irpef, orario insegnanti, Tfr: quello che “salta” dalla Legge Stabilità

Pubblicato il 23 Ottobre 2012 - 11:55 OLTRE 6 MESI FA
Mario Monti (Foto Lapresse)

ROMA – Salta l’allungamento dell’orario di lavoro dei dei professori da 18 a 24 ore. Salta anche la tassazione su pensioni di guerra e Tfr. Potrebbe anche saltare la riduzione delle aliquote Irpef. Manovre di assestamento intorno alla legge di stabilità: dopo i colloqui con i rappresentanti dei partiti sarà più chiaro che volto assumerà il provvedimento del governo.

Per ora Mario Monti ha parlato con Enrico Letta del Pd e con Casini dell’Udc. Tra martedì e mercoledì toccherà a Berlusconi e Alfano e a Bersani. Ognuno di loro vorrebbe smantellare una parte della legge. Solo alla fine delle consultazioni sarà chiaro cosa si salva e cosa no.

Al momento dai colloqui è emersa una prima bozza. Quanto all’Irpef, scrive il Sole 24 Ore:

Su questo fronte sta prendendo quota l’accantonamento della riduzione delle aliquote sui due scaglioni Irpef più bassi ma senza rinunciare a un primo alleggerimento dell’imposizione diretta. Che prenderebbe la forma di un recupero (e possibilmente un irrobustimento) delle detrazioni per i redditi più bassi e per le famiglie in chiave maggiormente selettiva, con l’eventuale aggancio “all’Isee fiscale” al quale sta lavorando il ministro Vittorio Grilli.

Sempre il Sole riassume i provvedimenti allo studio dei partiti e del governo:

Pensioni di guerra Le pensioni di guerra, in base al disegno di legge di stabilità all’esame del Parlamento, non saranno più esenti dall’Irpef nel caso in cui l’interessato percepisca redditi superiori ai 15 mila euro. L’abolizione di questa previsione avrebbe un costo per il bilancio dello Stato quantificabile in 196 milioni

La partita Iva e Irpef Il Ddl stabilità alza di un punto l’Iva rispetto ai due previsti dal governo Berlusconi; rinunciarvi significherebbe dover fare a meno di 3,3 miliardi; d’altro canto, viene previsto anche il taglio di un punto di Irpef sui primi due scaglioni di reddito; l’introito dall’abolizione sarebbe di quasi 4,3 miliardi

Tfr nel mirino Nel disegno di legge di stabilità, tra le misure di maggiore entrata è prevista l’abolizione della clausola di salvaguardia sul trattamento di fine rapporto. Ripristinare questa clausola costerebbe al bilancio dello Stato 170 milioni S

Tra sconti e franchigia Il provvedimento varato dal governo prevede un tetto di 3mila euro sulle detrazioni (ad esempio per gli interessi passivi dei mutui casa) e una franchigia di 250 euro sia su deduzioni che su detrazioni. L’abolizione metterebbe a rischio il bilancio dello Stato per quasi 5 miliardi.