Taglio parlamentari Regione per Regione. Dove la forbice taglia di più: in Umbria da sette rappresentanti a tre

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Settembre 2020 - 11:05 OLTRE 6 MESI FA
Taglio parlamentari Regione per Regione

Taglio parlamentari, quanto vale Regione per Regione (Ansa)

Taglio parlamentari cosa fatta, il popolo ha deciso tramite referendum di confermarne la riduzione del numero, da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori.

Ma quanto pesa questo taglio in termini di rappresentanza, quanti seggi perdono i territori, cioè le Regioni? Il taglio dei parlamentari non vale per tutti allo stesso modo.

In particolare le Regioni medio-piccole al Senato subiranno la riduzione più penalizzante, insieme a una diminuita possibilità di accesso per i candidati meno forti, di minoranza, nelle Regioni meno popolose.

Taglio parlamentari, Regioni medio-piccole penalizzate

Con il taglio dei parlamentari, Basilicata e Umbria, ad esempio, perdono il 57,1 per cento dei propri rappresentanti, scendendo da 7 a tre eletti a Palazzo Madama.

Alla Camera dei deputati non ci sono modifiche particolarmente significative (maggiori dello 0,2 per cento) nel peso dei deputati delle varie regioni sul totale. Fa eccezione la Sicilia, i cui deputati passerebbero dal pesare per l’8,3 per cento sul totale all’8 %.

Dopo il taglio: la rappresentanza Regione per Regione

Al Senato il sistema elettorale è un po’ diverso. L’elezione dei senatori avviene su base regionale in proporzione alla popolazione residente ma riserva in ogni caso un seggio alla Valle d’Aosta, due al Molise e almeno sette (tre dalla XIX legislatura) a ciascuna altra regioni.

Alcune Regioni, le medio-piccole, saranno colpite più considerevolmente in termini relativi dal taglio, perdendo quasi la metà dei loro rappresentanti attuali a Palazzo Madama.

E’ il caso del Friuli Venezia Giulia, della Liguria, dell’Umbria, dell’Abruzzo, della Basilicata e della Calabria. Di un terzo, da sei a quattro seggi, è infine tagliata la rappresentanza della circoscrizione Estero.

La Sardegna perderebbe una decina tra senatori e deputati: i primi passerebbero da 9 a 4, i secondi da 17 a 11 o 12.

Le uniche regioni che non saranno intaccate dal taglio nella loro rappresentanza al Senato saranno le più piccole. Uno solo resterà il senatore della Valle d’Aosta e due resteranno quelli del Molise.

Inalterata, dunque, resta la rappresentatività per numero di abitanti dei senatori eletti in queste regioni. Uno ogni 125.501 in Valle d’Aosta e uno ogni 151mila in Molise.

La Lombardia sarà la regione che perderà il maggior numero di senatori: passerà dagli attuali 49 a soli 31 seggi a Palazzo Madama, perdendone ben 18.

In termini di rappresentatività, la seconda regione a pagare le conseguenze del taglio di 115 senatori che ridurrà a 200 i componenti eletti dell’Assemblea del Senato, sarà la Campania. Passa, infatti, da 29 a 18 senatori, perdendone 11.

La Lombardia finirà dunque con avere un senatore ogni circa 326mila abitanti, mentre prima del taglio ne avrebbe avuto uno ogni 206.203.

L’Umbria ne avrà uno ogni 220mila a fronte dei quasi 126mila con i numeri attualmente in vigore.