Tamponi gratis per tutti i No Vax: sindacati scuola in lotta per tenerla chiusa

di Lucio Fero
Pubblicato il 24 Agosto 2021 - 08:57 OLTRE 6 MESI FA
Tamponi gratis per tutti i No Vax: sindacati scuola in lotta per tenerla chiusa

Tamponi gratis per tutti i No Vax: sindacati scuola in lotta per tenerla chiusa (Foto d’archivio Ansa)

Tamponi gratis, cioè pagati dallo Stato, per tutti. E’ l’ultima richiesta dei sindacati della scuola. Richiesta che, se non esaudita, rende secondo le organizzazioni di categorie “impraticabile” e “ingestibile” la riapertura delle scuole in presenza, cioè la riapertura davvero.

Per tutti chi? Risultano vaccinati, quindi non hanno bisogno di tamponi, circa l’88 per cento del corpo docente e degli amministrativi a vario titolo (o almeno pare perché disorganizzazione organizzata delle Regioni e autonomia esasperata degli Istituti non consentono conteggi precisi neanche del personale).

Tamponi gratuiti il governo li ha già garantiti ai lavoratori della scuola che, per attestati motivi medici, non possono vaccinarsi. Quindi per chi li chiedono, anzi esigono i sindacati i tamponi gratis? Per coloro che restano una volta sottratti i vaccinati e i non vaccinabili: i No Vax tra i prof e gli impiegati

Tamponi gratis scuola: un contributo pro No Vax

Il tampone gratis pagato dallo Stato al prof o amministrativo della scuola No Vax è un contributo pubblico alla scelta di non vaccinarsi. Perché i sindacati scuola alzano questa bandiera? In realtà non è una bandiera, è una mina. O almeno una barricata. Una mina piazzata sotto la scuola in presenza, una barricata per fermare la scuola in presenza.

Certo i sindacati scuola difendono, per così dire d’istinto, qualunque cosa venga dall’interno della categoria. Sindacati a livello nazionale ufficialmente pro vaccini. E tali sono. A meno che il No Vax non abbia lo status e la “cittadinanza” dell’appartenenza alla categoria. Cittadinanza questa che, secondo prassi e cultura sindacale, vale di più di ogni altra. Quindi se il No Vax è “mio”, se il No Vax fa parte della categoria, comunque va protetto.

E’ il primo motivo, diciamo ideologico, che presiede alla richiesta del tampone gratis per il No Vax della scuola. Il secondo, pragmatico ed operativo, è che una simile richiesta rallenta, complica, rende problematica la riapertura delle scuole in presenza.

No Vax: guerriglia costante

Il tampone gratis contributo ai No Vax della scuola è solo un esempio, anche se illuminante come esempio. Ce n’è altri di questi ostacoli costruiti dai sindacati per la riapertura in presenza. Ad esempio la pretesa, anzi la falsa informazione fatta circolare, secondo la quale un docente non in regola con Green Pass e/o tamponi, insomma un No Vax nella scuola non può essere sostituito prima di cinque giorni e quindi classi cinque giorni senza docenti…Non è vero ma l’importante è fare ammuina, portare fascine al fuoco della scuola in presenza non ce la si fa.

Ecco infatti i sindacati scuola giurare sull’impegno a riaprire la scuola in presenza…alla sola condizione che ci siano altri edifici scolastici, altro sistema dei trasporti urbani e, ovviamente, altre assunzioni nella scuola. Facevano prima a dire: scuola in presenza alla sola condizione che non esista pandemia e contagio.

In cattedra e in prima fila per la Dad

I sindacati della scuola vanno avanti così già da due anni scolastici: di fatto schierati e operativi per la Dad. Dad che ai sindacati della scuola e alla corporazione da loro rappresentata fa nulla danno, anzi. Dad che i sindacati scuola ogni volta di fatto evocano e richiamano quando esigono la mitica “chiarezza” sul cosa e come fare con la scuola in presenza. Chiarezza, cioè certezza. In una situazione come quella della pandemia mondiale dove ogni dato della realtà medica, clinica, epidemica e quindi sociale è per definizione sottoposto a mutamento.

Chi chiede “chiarezza” vuole di fatto la Dad. L’unica cosa che dovrebbe essere chiara è che due anni di Dad hanno stramazzato la già non meravigliosa formazione degli studenti. La Dad produce, incrementa al massimo la produzione di analfabeti funzionali. I sindacati scuola di questo se ne lavano le mani, anzi se ne fregano. Nulla di più lontano dalla loro azione del chiedersi cosa possano e debbano fare per la società e la collettività. La risposta sarebbe: la scuola in presenza. Ma i sindacati scuola alla scuola in presenza fanno costante guerriglia.

Come i ristoratori, usando il Green Pass alla rovescia

Si segnala un forse diffuso, di certo odioso, uso del Green Pass da parte di alcuni ristoratori. All’atto della prenotazione del tavolo ti chiedono se ce l’hai. Se ce l’hai non ti danno il tavolo all’esterno, tavoli all’esterno riservati a chi Green Pass non ha.

Green Pass usato alla rovescia, o meglio usato come espediente, grimaldello per far più soldi e farli soprattutto a dispetto e danno del prossimo. C’è perfino chi ha la faccia tosta di invitare i cittadini a fare sacrifici pro ristoratori. Sacrifici abbondantemente già fatti: i ristori, rimborsi e sostegni vari ai ristoratori li pagano i contribuenti, ai ristoratori i cittadini hanno ceduto non poca parte di piazze e marciapiedi.

Ristoratori che, per fortuna, questa estate hanno visto spesso e volentieri i rispettivi locali e le rispettive casse riempirsi come non mai. Ecco, i sindacati scuola stanno facendo come la parte più corporativa dei ristoratori: usano il Green Pass a rovescio, tentano di usarlo non per aprire la scuola ma per tenerle chiuse le scuole.