Tangenti Buccinasco: scoperto arsenale di armi anche da guerra

Pubblicato il 23 Marzo 2011 - 21:26| Aggiornato il 29 Novembre 2011 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Un vero e proprio arsenale di armi, anche da guerra o senza matricola, composto da pistole, carabine, canne di fucile e cartucce di tipo militare e’ stato trovato nella casa del commercialista Ettore Colella, arrestato martedì per un presunto giro di tangenti legati adappalti pubblici, assieme al sindaco di Buccinasco (Milano), Loris Cereda.

La scoperta è stata fatta dai militari della Guardia di Finanza che ieri si sono recati nell’ abitazione del commercialista per eseguire l’ordine di custodia cautelare firmato dal gip Gaetano Brusa. Colella, nell’inchiesta coordinata dai pm Maurizio Romanelli, Sergio Spadaro e Paola Pirotta, è accusato di aver corrotto il sindaco Cereda per garantire un contratto ”per i servizi di igiene urbana” alla Mag Europe, di cui è legale rappresentante. E sarebbe stato lui a mettere a disposizione del primo cittadino due Ferrari.

I finanzieri della compagnia di Corsico e il Gruppo pronto impiego di Milano, hanno trovato l’arsenale nascosto in vari punti della casa del commercialista, dai cassetti agli armadi al comodino al porta-ombrelli fino alla cassaforte. In particolare,i militari hanno rintracciato 2 pistole, 2 carabine e una canna di fucile ‘bushmaster’, tutte detenute illegalmente, piu’ una canna di fucile senza matricola e 3 cartucce ‘parabellum calibro’ 7,65, considerate armi da guerra.

Una pistola e una carabina avevano anche il caricatore inserito. In piu’, sempre in casa c’erano 35 armi lunghe, 2 pistole, 3 mila cartucce e 3 armi da taglio, tutte detenute legalmente, ma non come prevedono le norme di sicurezza. Colella e’ stato denunciato per detenzione illegale di armi, anche da guerra e clandestine, e omessa custodia delle armi. Il commercialista, stando all’ordinanza del gip, sarebbe stato un personaggio ‘chiave’ inserito nell’amministrazione di Buccinasco. Il professionista, scrive il gip, tenendo Cereda in una sorta di ”libro paga aperto”, si sarebbe garantito ”l’asservimento del Sindaco alle proprie esigenze privatistiche da veder soddisfatte in seno al Comune”.