Tangenti Sesto, Fassino: “Penati non agiva per conto del Pd”

Pubblicato il 10 Settembre 2011 - 09:18 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ''Non ho mai avuto la sensazione che attorno a Filippo Penati, che conosco e stimo come dirigente, ci fosse un sistema. Lui per primo ha separato la sua posizione individuale da quella del partito. Vedremo le indagini, la presunzione di innocenza vale anche per lui. Le responsbailità sono sempre individuali. Escludo che Penati agisse per conto di altri''. E' quanto afferma a Repubblica il sindaco di Torino, Piero Fassino, sul caso di Penati indagato per le tangenti sull'area ex Falck e per l'acquisto della Milano-Serravalle.

''Nessuno ha parlato di mela marcia – spiega Fassino – Qui si sta facendo un processo mediatico a una intera classe politica, è intollerabile''. ''Escludo che un nostro congresso sia stato pagato da altri'', aggiunge rispondendo a Fabio Mussi, che ieri in un'intervista aveva parlato del congresso del 2001 dei Ds che ha eletto proprio Fassino segretario. ''Non ci sto a questo processo'', dice il sindaco di Torino.

''Mi sono rotto l'anima di questa confusione un tanto al chilo – continua Fassino – Si dice sempre: Penati era il capo della segreteria di Bersani. Ma in che anni? Nel 2009, vogliamo dirlo? Che cosa c'entra con Sesto?''. Esiste, spiega ancora Fassino, una diversità ''non genetica ma culturale e di comportamento'' della sinistra: ''Uno di noi indagato – sottolinea – fa scandalo perchè a sinistra l'etica conta''.

''Che si arrivi al 2013 non mi pare possibile – osserva poi l'esponente del Pd sulla tenuta dell'esecutivo – L'ideale sarebbe che Berlusocni facesse un passo indietro. Se la via fossero le elezioni, non mi spaventano affatto''.