Taormina, dopo il G7 arrivano 38 migranti: è rivolta

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Giugno 2017 - 16:42 OLTRE 6 MESI FA
Taormina, dopo il G7 arrivano 38 migranti: è rivolta

Taormina, dopo il G7 arrivano 38 migranti: è rivolta

TAORMINA – Dopo aver accolto i Grandi della Terra a Taormina si spaventano per una manciata di migranti. E’ rivolta per l’arrivo di 38 richiedenti asilo da distribuire, tra l’altro, in frazioni lontane dal centro cittadino. Sindaco, albergatori e commercianti gridano allo scandalo: “Proprio ora che abbiamo rimesso a posto tutto”, ha detto il primo cittadino Eligio Giardina.

Temono che il restyling costato 30 milioni per rifare piazze, strade e teatri in occasione del G7, possa essere vanificato dall’arrivo di appena 38 persone. “Ma non è razzismo”, dicono.

Come racconta Felice Cavallaro sul Corriere della Sera:

E’ bastato l’annuncio per scatenare la rivolta dentro e fuori il municipio. Con i leader di albergatori e commercianti che gridano allo scandalo coniando un acrobatico neologismo, come fanno i rispettivi presidenti delle due categorie, Italo Mennella e Franco Parisi, convinti che si tratti di «una questione di inopportunità ambientale». Approdo di un dibattito innestato in consiglio comunale da un altro esponente con lista civica alle spalle, Nunzio Corvaia, il primo a sospettare e motivare il diniego: «A chi serve? Che cosa c’è dietro? Chi vuole fare business e speculare affittando immobili agli immigrati?». Quesiti e applausi. Un’ovazione. Con una sola eccezione, quella di Graziella Longo, avvocato con tessera Pd, figlia di un sindaco che negli anni d’oro fece grande il Festival del Cinema, decisa a staccarsi dal coro: «Sono indignata da questa forma di…». Eh, no. Non parliamo di razzismo, s’affrettano a zittirla il sindaco, i consiglieri, i due presidenti, quasi un’intera città, facendo riecheggiare il refrain della “inopportunità” che sarebbe cosa lontana da discriminazione e intolleranza.