ROMA – Tasi, quando si paga? Nel tardo pomeriggio del 15 maggio il governo fa sapere che si paga regolarmente il 16 giugno anche se la maggior parte dei Comuni è ben lontana dall’aver fissato le rispettive aliquote. Da giorni circola invece, e nonostante la smentita del governo continua a circolare, l’ipotesi di un pagamento a metà luglio, dando tempo ai comuni di fissare le aliquote dopo il 25 maggio, guarda caso data delle elezioni.
La tassa che sostituisce l’Imu è sul tavolo del sottosegretario Graziano Delrio. Essendo ex presidente dell’Anci, l’associazione dei Comuni, tutti i sindaci si rivolgono a lui. Perché il nodo principale al momento è decidere quanto ogni singolo Comune debba far pagare di aliquota ai propri cittadini.
Con ogni probabilità si deciderà dopo il 25 maggio, per un motivo molto semplice: in quella data si vota per le Europee ma anche in alcuni Comuni per il rinnovo della Giunta. E nessuno, ovviamente, ha voglia di mettere le mani in tasca ai propri potenziali elettori proprio a cavallo del voto.
E quando si paga? Tre ipotesi. In teoria i Comuni dovrebbero fissare le aliquote della nuova Tasi entro il 23 maggio e pubblicarle entro il 31. Ora si parla di rinvio e l’ipotesi più quotata al momento parla di un pagamento entro metà luglio.
Seconda ipotesi: pagamento entro la scadenza dell’aliquota base (16 giugno) e del conguaglio a settembre, ovvero quando i Comuni avranno deciso ognuno la sua aliquota. Terza ipotesi: si paga tutto a settembre, come suggerisce Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera:
“Non si possono far pagare le tasse a forfait. I burocrati si adeguino anche se stanno al governo. È evidente che non è un problema di cassa ma di caos. La cosa più saggia è far approvare il regolamento dei Comuni entro il 31 luglio e l’imposta entro il 16 settembre. Si tratta di usare il buonsenso”.