Tasi, Scelta Civica: “Niente aumento o votiamo contro”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Gennaio 2014 - 16:00 OLTRE 6 MESI FA
Tasi, Scelta Civica: "Niente aumento o votiamo contro"

Tasi, Scelta Civica: “Niente aumento o votiamo contro”

ROMA – Tasse sulla casa, Scelta Civica dice no all’aumento dell’aliquota della Tasi dal 2,6 per mille al 3,3 per mille. “Va cambiata o votiamo contro anche se il governo dovesse porre la fiducia”. 

“Serve subito un tavolo”, dicono il segretario del partito Stefania Giannini e i capigruppo di Camera e Senato, per mettere in campo una riforma complessiva in grado di dare “certezze” sottolineando di non condividere l’emendamento annunciato dal governo mercoledì 9 gennaio.

L’emendamento in questione, al decreto legge sugli enti locali, prevede che i Comuni possano aumentare la Tasi fino ad un massimo del 3,3 per mille, in modo da poter concedere detrazioni alle famiglie e ai ceti più deboli. 

Scelta Civica se la prende con la confusione sulla tassazione sulla casa. “In otto mesi, sottolinea Stefania Giannini, ci sono stati 40 interventi legislativi”. Troppi anche secondo Andrea Romano, che sottolinea come “sulla casa in quanto bene primario non dovrebbe esserci tanta incertezza”. Per questo “proponiamo un tavolo che entro un mese e mezzo al massimo riscriva la fiscalità sulla casa”, spostando e unificando le scadenze dei pagamenti al prossimo 16 giugno

DELRIO DIFENDE LA TASI – In difesa del governo parla il ministro per gli Affari Regionali, Graziano Delrio: “Non credo che siamo nelle condizioni di ripensarci. Spero che gli amici di Sc ci ripensino”. Al Tg3 il ministro ha spiegato che è ”necessario reintrodurre le detrazioni” proprio a favore di quei circa 5 milioni di cittadini meno abbienti che non pagavano l’Imu. Altrimenti, senza le detrazioni previste nel provvedimento, la tasi peserà ”molto poco” sulle famglie abbienti e molto di più su quelle in difficoltà. “L’attuale Tasi senza detrazioni è una tassa che peserà poco con famiglie a buon reddito”.

PD, SENATORI CONTRO IL GOVERNO – Ma dal Pd si levano molte voci contrarie. “La Tasi non può essere pagata dagli enti locali. Il governo reperisca la cifra che manca e la indichi nell’emendamento annunciato per il milleproroghe. Si taglino le spese dei ministeri ed i proventi legati al gioco d’azzardo. Diversamente saremo noi a dare battaglia”, hanno tuonato i senatori del Pd Stefano Lepri, Rosa Maria Di Giorgi, Andrea Marcucci, Vincenzo Cuomo.

“E’ inaccettabile che l’assurda eliminazione dell’Ici, poi rivista con la Tasi, finisca per essere pagata solo dagli enti locali, che oggi avrebbero circa un miliardo di trasferimenti in meno rispetto agli anni scorsi, pur aumentando l’aliquota come concesso da un prossimo annunciato emendamento del governo”.