Tasse e lavoro: Monti sempre meno gradito dagli italiani, giù la fiducia

Pubblicato il 27 Aprile 2012 - 11:35 OLTRE 6 MESI FA

Mario Monti (Lapresse)

ROMA – Il 13 novembre 2011, subito dopo l’affidamento dell’incarico di premier, la fiducia in Mario Monti era al 50%. Cinque mesi dopo, aprile 2012, la fiducia è al 51%. Un punto in più? No, un crollo vertiginoso, perchè in questi 5 mesi, dall’insediamento alle varie manovre, la fiducia in Monti era salita, toccando anche il 62%, per poi crollare da febbraio in poi. In soli due mesi un calo di quasi 10 punti.

La parabola parla chiaro. Da quel 50% del 13 novembre, si è saliti al 55% il 16 novembre, con le nomine dei ministri. Il primo dicembre la punta più alta, 62%. Da qui comincia il calo, perchè cominciano anche le manovre e le tasse. A febbraio 59% dopo il decreto liberalizzazioni. Il 28 marzo il 55% dopo la riforma del lavoro, e oggi ancora un calo, 51%.

Ovviamente è crollata anche la fiducia nel governo. Se il 12 dicembre il 54% degli italiani erano fiduciosi nel governo Monti, il 23 aprile la fiducia è del 45%, un calo vertiginoso di ben 9 punti.

Ma se Monti non se la passa bene con questo su e giù di consensi, anche i ministri “tecnici” hanno visto la fiducia calare. In un sondaggio riportato da Libero, vede al primo posto Anna Maria Cancellieri, ministro dell’Interno, con il 53%. Al secondo posto Corrado Passera con il 50%. Seguono, entrambi al 49%, Andrea Riccardi e Paola Severino. Al 46% troviamo Piero Giarda, mentre al 43% Francesco Profumo.

Ma a perdere il maggior numero di consensi è stata Elsa Fornero. La fiducia nel ministro, condizionata dalla riforma del lavoro, è oggi al 42%. E pensare che a dicembre superava la soglia del 50%. Chiude il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, al 36%.