Tav, Chiamparino: "Non voterò una coalizione che dice no"

Pubblicato il 25 Ottobre 2011 - 09:34 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – La Tav ''è una delle tante questioni che segnano l'arretratezza dell'Italia rispetto agli altri sistemi europei'', mentre ''la 'soi disant' sinistra ha perso di vista valori e obiettivi generali''. Lo dice in un'intervista all'Unità l'ex sindaco di Torino Sergio Chiamparino.

"Difendere la Valle di Susa dalla Tav", prosegue l'esponente del Pd, ''sembra'' la ''posizione conservatrice del buon selvaggio. C'è un crinale – prosegue – che separa la sinistra di governo da una sinistra protestataria che ha bisogno di totem negativi. Ma se Merkel e Sarkozy ci prendono in giro, e non avrebbero dovuto farlo, questo è in primo luogo a causa del premier e della sua corte dei miracoli, ma anche perché in Italia non si porta mai a conclusione niente''.

Il sì alla Tav, aggiunge Chiamparino, è però una condizione di ogni alleanza di centrosinistra. ''Io non voto – precisa – per un'allenza che non dia garanzie e certezze sulla Torino-Lione. Non è possibile continuare a inerpicarsi con il treno sino a 2000 metri come nei fumetti di Tex Willer. Di Pietro, da ministro, veniva a firmare le carte e ora si oppone, ma su opere di questa portata non si può cambiare umore una volta al giorno. Vendola cerca consensi in Piemonte ma è a favore della Tav Napoli- Bari''.

Insomma, afferma, ''Vendola è a favore in Puglia, lo sia anche in Piemonte. Altrimenti io, che sono un semplice cittadino, torinese e piemontese, non voterò quella coalizione. Faccio un altro esempio: l'acqua bene comune. Però Vendola mette gli utili nel bilancio dell'Acquedotto, altrimenti non avrebbe i soldi dalle banche. E'un po' come chi è contro le privatizzazioni a casa propria ma viaggia con Ryan Air, che è il frutto di un processo di liberalizzazione delle rotte''.

Chiamparino dà infine ragione a Casini sulla Tav, ma è consapevole di altre divisioni con l'Udc: ''Ho celebrato il matrimonio fra due lesbiche. So benissimo che questo ci divide ma so anche che deciderà il Parlamento, come fu con la Dc al tempo del divorzio. Non è impossibile la coalizione con Casini a cui pensano D'Alema e Bersani, anche perché non mi pare che a destra Casini possa avere garanzie''.