Ora il governo pensa alla “Tav low cost”

Pubblicato il 28 Giugno 2011 - 09:52 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il progetto Tav va avanti, nonostante gli scontri e le proteste. L’ultima frontiera è la “Tav low cost”, un progetto che deve essere approvato dalla commissione intergovernativa Italia-Francia insieme al nuovo piano finanziario. Il tutto deve essere approvato in fretta, altrimenti sono a rischio i finanziamenti dell’Unione europea, un sostanzioso assegno da 672 milioni che il premier Berlusconi non vuole perdere.

E’ stato finora il ministro Giulio Tremonti a insistere su un piano di tagli ed è stato uno studio del 29 aprile scorso della Lyon Turin Ferroviaire (Ltf), la società mista responsabile della realizzazione dell’opera, a quantificare la cifra.

Spiega il Sole 24 Ore: “Un risparmio di poco meno di 450 milioni può arrivare dal «fasaggio trasversale», vale a dire dal rinvio del completamento (in termini tecnici «attrezzaggio») della seconda canna del tunnel di base fra Italia e Francia. Un altro taglio, che oscilla fra 1,8 e 2,4 miliardi, a seconda delle soluzioni tecniche, può arrivare dal «fasaggio longitudinale» della tratta fra Torino e Susa, che comporta il rinvio oltre il 2030 del tunnel dell’Orsiera e delle opere nella Piana delle Chiane“.

In tutto si arriverebbe a risparmiare fino al 25%, percentuale lontana dal 50%, ossia la soglia stabilita dal governo per considerare finanziabile l’opera che costerebbe intorno agli 11 miliardi. Si dovrebbero tagliare, secondo i conti del governo, almeno 4-5 miliardi. E come? L’idea è quella di riequilibrare i costi tra Italia e Francia. L’accordo del 2004, firmato da Pietro Lunardi e Gilles de Robien, ha caricato sull’Italia il 63% dei costi nonostante il 66% della linea sia in territorio francese. L’obiettivo è quindi di arrivare a un 50-50, cosa che presumibilmente incontrerà le resistenze francesi. Il tutto poi deve essere fatto entro tempi stretti: il 6 luglio è la dead line di Bruxelles.