Terremoto, il sindaco dell’Aquila contro la ricostruzione del governo

Pubblicato il 29 Luglio 2010 - 21:03 OLTRE 6 MESI FA

Massimo Cialente

E’ scontro aperto sulla gestione futura della ricostruzione: da una parte la Protezione civile, dall’altra il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, con politici, associazioni e cittadini i quali non ci stanno all’annuncio del premier che il Governo riprende in mano la gestione del post-terremoto con il ritorno della struttura guidata da Bertolaso. Per nulla ”teneri” i commenti che si accentrano nella quasi totalità su un Berlusconi definito dall’Idv ”novello Re Sole”.

Il sindaco Cialente è andato oltre: ”L’Aquila non è Kabul – ha detto – non abbiamo bisogno di truppe di occupazione”, augurandosi ”che non sia un nuovo tentativo per fare passare dalla finestra la questione della Spa (della protezione civile n.d.r.). E a quale titolo? E chi sarà il nuovo commissario? Forse Balducci?”.

Immediata e pesante la replica della Protezione civile che ha definito ”sorprendenti” le sue parole ed ha annunciato che ”si vedrà costretta a proporre il definanziamento degli interventi di competenza del Comune, e non attuati dallo stesso nonostante i continui solleciti”, e ad attuare ”altre iniziative che non implichino un ruolo del Comune”, proprio perché ”gli unici interventi non ancora attuati sono quelli di competenza comunale”.

Cialente oggi ha anche detto: ”E’ possibile che, dopo le botte di inizio luglio a Roma, i fondi comincino ad arrivare e adesso, a fronte di mesi di difficoltà economiche, il governo sia pronto ad una nuova passerella mediatica sulle spalle degli aquilani”.

Sulla possibilità di essere affiancato da altri due vice-commissari ha spiegato di essere ”molto perplesso: bisogna capire a cosa servono, quello che devono fare, probabilmente tutto fa parte di un tentativo di delegittimare la mia figura. Questa è una delegittimazione che passa dal Comune, ma è anche e soprattutto una delegittimazione che passa dal Commissario e presidente della Regione, Gianni Chiodi”.

”Ci siamo trovati in forte difficoltà – ha denunciato Cialente – a causa dei debiti lasciati dalla protezione civile. Non per colpa del Dipartimento, ma a causa della carenza di fondi provenienti dallo Stato. ”Se qualcuno vuole darci una mano lo faccia – ha detto ancora – dandoci i soldi, coprendo i debiti, aiutandoci a gestire le abitazioni delle Case antisismiche che già denunciato carenze strutturali”.

Stesso concetto, quest’ultimo, espresso dal presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza. La decisione di Berlusconi è “fuorviante”. ”E’ stata messa in mano agli aquilani una macchina senza benzina. Non è il caso di cambiare pilota, ma di riempire il serbatoio”.

Intanto, in serata l’assemblea del presidio permanente di piazza Duomo ha elaborato un documento da inviare al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per invitarlo a farsi garante del rispetto delle leggi e ribadendo la richiesta di una normativa specifica e di una tassa di scopo.