Terry De Nicolò racconta le molestie del colonnello: “Mi chiamava 30 volte al giorno”

Pubblicato il 28 Maggio 2010 - 14:10| Aggiornato il 2 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

Terry De Nicolò

“Mi chiamava 30 volte al giorno, citofonava, mi seguiva. Insisteva, voleva salire da me”. Così Terry De Nicolò, una delle ragazze della “scuderia” Tarantini, ha descritto le forti pressioni di Salvatore Paglino, il finanziere che a Bari indagò su Berlusconi e la D’Addario e che ora è accusato di aver molestato alcune delle ragazze coinvolte nell’inchiesta. Il suo nome figura anche nello scandalo che ha portato in carcere l’ex vice di Vendola, Sandro Frisullo.

In una intervista al “Giornale” De Nicolò racconta di aver conosciuto il colonnello nel maggio del 2009: “Gli investigatori di Bari che indagavano sulla vicenda Tarantini-D’Addario mi convocano. Incontro per la prima volta quel colonnello che poi avrei ritrovato sempre accanto al pm Scelsi, e non solo lì”. La ragazza precisa che da quel momento Paglino è mancato solo una volta a un suo interrogatorio e poi, terminate le deposizioni, ha iniziato a ossessionarla “con telefonate e sms, faceva le poste sotto casa”.

Al quotidiano racconta: “Mi tempestava di messaggini, mi chiamava con insistenza sempre maggiore, fino a settembre. Poi una tregua e a novembre ricomincia. All’inizio era gentile, quasi formale, pensavo fosse una strategia per carpirmi chissà quali segreti, ma ho subito capito che puntava ad altro. Anche perché non mi spiegavo tutte quelle chiamate, frequentissime, ossessive”.

“Mi inviava centinaia di sms, alcuni li conservo ancora, a tutte le ore e mi chiamava trenta volte al giorno, anche di notte – prosegue la ragazza”. Messaggi che non avevano nulla a che fare con l’inchiesta però. “Mi scriveva dai vediamoci, sono sotto, fammi salire a casa – racconta Terry, spiegando le continue pressioni del colonnello -. L’ho visto spesso girare sotto casa mia. Era un’ossessione e io ero in preda all’ansia”.

E proprio a causa del terrore che Paglino è riuscito a incutere, la ragazza non ha mai denunciato le molestie : “Che cosa avrei dovuto fare? Denunciare quello che per me era il capo degli investigatori della procura? Di chi avrei dovuto fidarmi? E a chi avrebbero creduto, a me, che mi chiamavano escort, e mi dipingevano per quello che non ero, o a lui? E poi grazie al cielo ero riuscita a tenerlo lontano da casa, non è che mi avesse mai messo le mani addosso. Dovevo dire che mi tormentava? Era la parola del capo degli inquirenti contro la mia. Speravo solo che finisse”.

La De Nicolò afferma che non avrebbe mai denunciato volontariamente il finanziere, il suo nome le è stato fatto dagli stessi pm che la chiamarono in Procura a Bari il 13 novembre scorso non per l’inchiesta su Tarantini: “Ssapevano già tutto. Degli sms, delle telefonate, delle insistenze. Di fronte all’evidenza, e alle loro domande dettagliate, non ho potuto più evitare di dire quel che mi era capitato. A dirla tutta mi sono tolta un bel peso. E alla fine sono stata fortunata, perché mi è sembrato di capire che non sono stata la sola ragazza a essere stata oggetto di attenzioni particolari. Ho capito allora che avevo fatto molto bene a non farlo mai salire a casa”.

Ma Terry non sarebbe l’unica finita nel mirino del colonnello Salvatore Paglino, che ora risulta indagato per stalking. Il finanziere, infatti, è accusato di aver molestato anche altre giovani ingaggiate dall’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini e ascoltate come persone informate sui fatti in relazione alle rivelazioni di Patrizia D’Addario.