Tirrenia: Matteoli convoca i sindacati e chiede di spostare lo sciopero, ma la Uilt conferma lo stop il 30 e 31 agosto

Pubblicato il 24 Agosto 2010 - 17:43 OLTRE 6 MESI FA

Altero Matteoli

La Tirrenia ieri ha proclamato lo sciopero per il 30 e 31 agosto contro la privatizzazione. Oggi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ha convocato i sindacati per lunedì 6 settembre e ha chiesto a Uiltrasporti, la Orsa e la Federmar Cisal di differire lo sciopero ad altra data rispetto a un week end di grandi partenze come sarà il prossimo. Ma la Uiltrasporti non ne ha voluto sapere, non ha revocato lo sciopero, ritenendo la mossa del ministro non sufficiente e troppo tardiva.

Alla riunione convocata da Matteoli per il 6 settembre, che si terrà presso il Dicastero di Porta Pia, parteciperanno anche la presidenza del Consiglio, i ministeri dell’Economia, del Lavoro e l’Amministratore straordinario di Tirrenia. Ma l’iniziativa non basta e la Uil è determinata a scioperare il 30 e 31 agosto, con i drammatici risvolti che porterà, con circa 20 mila persona che non potranno tornare a casa dalle vacanze perché senza il traghetto di ritorno.

“La responsabilità della protesta – ha spiegato Giuseppe Caronia, segretario generale della Uiltrasporti – va ascritta tutta al governo. Respingiamo qualsiasi responsabilità in questo senso. Se il governo avesse voluto, avrebbe potuto convocarci prima, avremmo iniziato a discutere e probabilmente avremmo potuto evitare questi disagi a migliaia di cittadini”.

”Confermiamo lo sciopero del 30 e 31 agosto perche’ le ragioni del ministro Altero Matteoli non ci convincono”, ha spiegato Caronia, aggiungendo che ”la convocazione per il 6 settembre ha l’aria di una sfida ai lavoratori che hanno deciso di scioperare” e comunque ”i lavoratori di Tirrenia decideranno se aderire o no allo sciopero a prescindere dall’appartenenza sindacale”. Lo slittamento della convocazione deciso da Matteoli ”e’ strumentale – rileva Caronia – Nei mesi passati non ha fatto nulla, da un mese abbiamo dichiarato lo sciopero e abbiamo fatto numerose richieste di convocazione, nel frattempo c’e’ anche stata la dichiarazione di stato di insolvenza di Tirrenia, mi sembra difficile che in pochi giorni riesca ad avere novita’ concrete, qualche prospettiva”.

Caronia contesta ”l’uso violento, coercitivo, nei confronti dei lavoratori, di chi lotta per diritti fondamentali”. Sinora, ha aggiunto il dirigente sindacale, ”i lavoratori non hanno fatto proteste perche’ avevano in prospettiva le due giornate di sciopero, quindi sono stati evitati blocchi spontanei”.

Stamattina Matteoli, rispondendo alle domande dei giornalisti, aveva detto che il ministero stava trattando per far rientrare lo sciopero. Ieri i sindacati avevano chiarito che non sarebbero tornati sui loro passi neanche in caso di precettazione, e che avrebbero annullato la proclamazione di sciopero solo in presenza di una “convocazione a Palazzo Chigi per mettere nero su bianco le garanzie per i lavoratori”. Ma avevano chiarito che si riferivano a una convocazione pressoché immediata.

Intanto Mediterranea Holding si prepara a presentare una nuova offerta per Tirrenia e per la controllata siciliana Siremar. Lo rende noto un comunicato, in cui la cordata guidata al 36% dalla regione Siciliana fa sapere che ”e’ stata convocata per il 31 agosto 2010 l’assemblea dei soci della Mediterranea Holding di Navigazione per deliberare sull’aumento di capitale, in seguito alla proposta di acquisto formulata dalla Mediterranea che consiste nel rilevare la compagnia di navigazione Tirrenia con tutti gli asset”. Nella proposta avanzata, ”Mediterranea garantisce il mantenimento dei livelli occupazionali ed il rispetto rigoroso di tutti i servizi, in particolar modo di quelli che fruiscono delle sovvenzioni statali”.