Toninelli (M5s) bacchetta Di Battista: “Salvini-Dudù? Si poteva evitare”. Ma spera nel Pd

di redazione Blitz
Pubblicato il 19 Aprile 2018 - 13:05 OLTRE 6 MESI FA
Toninelli (M5s) bacchetta Di Battista: "Salvini-Dudù? Si poteva evitare". Ma spera nel Pd

Toninelli (M5s) bacchetta Di Battista: “Salvini-Dudù? Si poteva evitare”. Ma spera nel Pd

ROMA – “Si poteva evitare”. Così il capogruppo M5S al Senato Danilo Toninelli bacchetta le parole di Alessandro Di Battista che aveva paragonato Matteo Salvini a Dudù, il cane di Berlusconi. Poi però torna a voltarsi verso il Pd invitandolo a un ennesimo “passo avanti per trovare punti di intesa”.

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Nel secondo giorno di consultazioni dell’esploratrice Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Movimento 5 Stelle continua a giocare su entrambi i fronti. Chiede alla Lega di affrancarsi da Berlusconi e poi tende la mano al Pd.

Intervenendo a Radio 102.5 Toninelli asseconda i conduttori sull’opportunità del paragone tra Salvini e Dudù. Poi però precisa: “Di Battista a volte usa un linguaggio forte, ma è perché noi dobbiamo comunicare con tutti. Non tutti hanno la stessa ricezione dei messaggi e noi dobbiamo farci capire da tutti”.

Ma il matrimonio con la Lega è ancora possibile? “Fosse per il M5S saremmo già al tavolo per scrivere il contratto di governo ma Salvini deve decidere: rimanere ancorato alla forza della conservazione o collaborare con noi”, ha sottolineato Toninelli.

Il capogruppo dei 5 Stelle ribadisce il no a Silvio Berlusconi: “È impossibile – ha detto a Rtl 102.5 – perché ha fatto fallire il paese e lo dimostrano 24 anni della sua carriera politica. E poi ci sono divergenze politiche enormi. Non siamo autolesionisti”.

Ma il Movimento che cosa preferirebbe? Toninelli a questo punto non risponde: “Non posso rispondere perché andrei a pestare i piedi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oggi si sta provando che un governo con il centrodestra non può esistere per la presenza di Berlusconi. Qua – ha ripetuto – non c’è una preferenza per nessuno, qua bisogna far partire un governo, con chi, conta poco, contano i temi. Ma con Berlusconi – ripete – è impossibile scrivere un patto di governo”.

E se fallirà il mandato esplorativo della presidente del Senato Casellati, “noi riprenderemo a parlare con il Pd ma non è che non stiamo parlando con il Partito democratico, continuiamo a farlo”, ha sottolineato Toninelli. “Due giorni fa Martina ha parlato di 3 temi che stanno nel nostro programma – ha proseguito – loro parlano di reddito di inclusione e noi di reddito di cittadinanza ma una via di mezzo si può trovare”.

“Noi parliamo solo della Lega perché il presidente Mattarella ha dato alla Casellati un mandato specifico ma noi non è che non stiamo parlando al Pd al quale rinnoviamo la proposta di sedersi a un tavolo e scrivere un contratto di governo. Io spero che su sollecitazione anche del presidente della Repubblica facciano un passo avanti. Se il Pd vuole realizzare un programma serio noi ci siamo, noi abbiamo il reddito di cittadinanza e loro hanno il reddito di inclusione, troviamo una via di mezzo e combattiamo la povertà”. E aggiunge: “All’interno del metodo del contratto alla tedesca a me che ci sia Matteo Renzi o meno importa poco perché lui sarà obbligato a votare quelle proposte in Parlamento”.

Ma il Pd sbatte ancora una volta in faccia ai 5 Stelle. La replica arriva per bocca del vicepresidente della Camera Ettore Rosato: “Caro @DaniloToninelli – scrive su Twitter –  non siamo la ruota di scorta di nessuno, nemmeno delle mancate vostre intese con la #Lega.Non è sufficiente sbianchettare il programma elettorale per farci dimenticare che per anni avete considerato le riforme del Pd il male assoluto”.