TORINO – Le 19 sono passate da pochi minuti quando Piero Fassino rompe gli indugi e in conferenza stampa certifica quella che di fatto è una vittoria chiara. Sarà l’effetto Chiamparino, sarà il Pdl che arretra in modo sensibile un po’ in tutto il nord, il fatto resta: Fassino vince in modo abbastanza netto al primo turno. Vince senza il bisogno di chiedere voti (insidiosi e non scontati) al Movimento a Cinque Stelle di Beppe Grillo, quello che rischia di fare lo sgambetto a Virgilio Merola a Bologna, e vince prendendo più o meno il doppio dei consensi del suo avversario, Michele Coppola.
Lo stesso candidato del Pdl, in pieno clima da “galateo elettorale” telefona a Fassino per congratularsi ed ammettere la sconfitta. Degna conclusione di una campagna elettorale lontanissima dai veleni della vicina Milano. A Torino i candidati hanno spiegato i loro progetti e si sono rispettati. Roba da politica di altri tempi, o semplicemente roba da politica.
Il Fassino della prima intervista è tutto un ringraziare, dagli elettori al partito, passando per Romano Prodi fino al suo avversario. Quindi l’analisi: “A Torino il centrosinistra ha mostrato di avere cultura di governo, un profilo riformista vero. Qui abbiamo dimostrato di poter avere consenso e governare davvero il Paese”.
Quindi il neo-sindaco racconta di una telefonata con Giuliano Pisapia, il candidato del centrosinistra sorprendentemente in testa a Milano: ‘Ho avuto una telefonata estremamente calorosa con Pisapia, con il quale – ha detto – mi congratulo per il risultato davvero straordinario di Milano”. Fassino ha sottolineato che ”da Milano, Torino e dalle altre città è arrivato il segnale di un radicale mutamento di scenario politico per il Pd e il centrosinistra”.
Michele Coppola accetta la sconfitta con la calma di chi sa di aver tentato l’impossibile: “Un torinese su tre ha votato per me, è stata un’esperienza bellissima”, commenta. Che dire? Complimenti allo spirito positivo e all’arte del saper vedere il bicchiere mezzo pieno. Coppola non polemizza con il partito e non polemizza neppure più di tanto con l’omonimo Domenico Coppola, che sfruttando il classico trucco dell’omonimia, porta a casa (e via al “vero” coppola) poco più del 3% dei voti.
Non la prende altrettanto bene il candidato del Terzo Polo Alberto Musy, inchiodato dai voti attorno al 5%: “Non è un risultato entusiasmante”. “I sondaggi ci assegnavano il 6-8% delle preferenze – spiega Musy – siamo rimasti al di sotto, ma non abbiamo nulla da rimproverarci per il lavoro svolto nella campagna elettorale. I torinesi hanno scelto la continuità forse non hanno capito le nostre proposte che erano diverse, nel segno della discontinuita”.
Altra sorpresa è quella del ”Movimento 5 stelle” di Beppe Grillo arrivato al 5%, come il terzo polo. “Non ce l’aspettavamo – spiega Musy – gia’ l’anno scorso aveva fatto bene alle Regionali, ma si attribuiva quell’exploit ai voti della Valle di Susa (per l’opposizione alla Tav, ndr), invece è stato confermato anche a Torino”. Se confermata alla fine dello spoglio, la percentuale di voti raccolti dovrebbe consentire al Terzo polo di eleggere due consiglieri: ”Faremo opposizione costruttiva, come e’ nel nostro stile”.