Sicilia come Lombardia, spunta un altro “trota”: Lombardo candida il figlio

Pubblicato il 18 Settembre 2012 - 12:25 OLTRE 6 MESI FA
Raffaele Lombardo (Lapresse)

PALERMO – Dopo la Lombardia anche la Sicilia avrà il suo “trota”. Ora è infatti il turno del figlio di Raffaele Lombardo. Toti, studente universitario di 23 anni, scende in campo in vista delle prossime elezioni regionali siciliane con la lista Mpa che sostiene il candidato presidente Gianfranco Micciché. Lo slogan che ha scelto è “liberi di crederci”.

Ma non è la prima volta. Alla scorsa tornata elettorale il governatore siciliano fece candidare il fratello Angelo contemporaneamente alle elezioni per la Camera dei Deputati e a quelle per la Regione Siciliana. E con quel cognome pesante Lombardo, Angelo, venne eletto a Roma e Palermo, optando poi per il parlamento nazionale.

Lombardo dunque mette “in pista” il figlio, studente di giurisprudenza a Roma. Eppure appena qualche mese fa aveva negato categoricamente questa possibilità “È una sciocchezza”, rispose a chi gli chiedeva esplicitamente dell’imminente candidatura del figlio. “Non è nei progetti miei, ma soprattutto – spiegò – non è nei progetti di mio figlio, lo dicono solo per fare spaventare i candidati delle nostre liste”.

Non potendo scendere in campo né lui né il fratello ecco dunque venir fuori il figlio Toti, e il Corriere della Sera azzarda un profilo:

Ha già maturato la sua esperienza elettorale in ambito universitario. Tra i colleghi e coetanei è molto apprezzato per intelligenza, capacità di fare squadra e sicuramente non ha una personalità paragonabile a quella del trota Renzo Bossi. Piuttosto sembra un degno erede del padre, capace di prenderne il testimone e gestire il vasto patrimonio di consensi elettorali: con l’occhio sveglio e persino una smaccata somiglianza. Insomma non si tratta di storie di “trota” quanto piuttosto di trame da Vicerè di Sicilia che non mollano mai il potere, anche quando dicono di farlo.