Totoministri, le parti del cocktail-Letta: 4 Pd, 4 Pdl, 2 montiani, molti tecnici

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Aprile 2013 - 20:28 OLTRE 6 MESI FA
Enrico Letta (LaPresse)

ROMA – Enrico Letta vuole un governo “snello e sobrio”, ovvero con un numero ristretto di ministri e un’alta percentuale di personalità “super partes”. Ma deve mediare col Pdl che vuole pesare di più facendo inserire qualcuno dei suoi big nella squadra del futuro esecutivo. Poi c’è Scelta Civica, che vorrebbe più riconferme possibili dei ministri in carica: significherebbe un maggior peso dei “montiani”. La composizione del cocktail-Letta potrebbe essere: quattro ministri Pd, quattro Pdl, due Monti e il resto tecnici.

Niente vicepremier di peso, il presidente del Consiglio incaricato non li vuole. Allora il totoministri parte dal ministero dell’Interno: in ribasso le quotazioni di Renato Schifani, stabili quelle di Angelino Alfano, in rialzo l’ipotesi di una riconferma di Anna Maria Cancellieri, dopo che è caduto il veto di Berlusconi.

Alla Giustizia nella contesa fra Paola Severino e il “saggio” Luciano Violante potrebbe “godere” il terzo: Michele Vietti, vicepresidente del Csm, area Udc. Alla Difesa derby Forza Italia fra Angelino Alfano, Franco Frattini e Mario Mauro. Esteri: il lungo incontro fra Letta e Monti poteva significare un’investitura dell’ex premier, che però ha poi dichiarato che non ci dovrebbero essere leader di partito nel nuovo governo. Campo libero a Massimo D’Alema?

Economia: troppo divisivo il nome di Renato Brunetta, in pole position Giuliano Amato. Il premier e presidente mancato è davanti a Fabrizio Saccomanni, direttore di Bankitalia. Sviluppo Economico: in rialzo Paolo Romani e il renziano Graziano Delrio, in ribasso Corrado Passera. Lavoro: anche al Welfare Brunetta – così come il ciellino Maurizio Lupi – fa poco “larghe intese”, Guglielmo Epifani e Stefano Fassina sarebbero troppo di sinistra. Sergio Chiamparino, ormai “renziano”, potrebbe accontentare anche il Pdl. Con Laura Puppato come sottosegretario.

Sanità: Maurizio Lupi o Raffaele Fitto. Istruzione: sempre viva la candidatura di Maria Stella Gelmini, in lizza Mario Mauro (Monti) e Maria Laura Carrozza (Pd). Coesione territoriale: davanti a tutti c’è Francesco Boccia, “lettiano” di ferro. Pari Opportunità: Mara Carfagna era unica donna presente al vertice pdl a Palazzo Grazioli, potrebbe essere un segnale, unito alle parole di Berlusconi su un governo “di ministri giovani e donne”. Donne come Anna Maria Bernini, che si contenderà col montiano Benedetto Della Vedova il ministero dell’Ambiente, come Jole Santelli, probabile futuro sottosegretario alla Giustizia, e come Beatrice Lorenzin, che è in lizza con Lupi per il ministero della Famiglia.

La schedina del totoministri dovrebbe essere compilata in parecchie delle sue caselle alla fine dell’incontro in corso fra Letta e Alfano, reduce dal summit del Pdl a casa Berlusconi.