Tremonti e la riforma della Costituzione per farci tutti imprenditori, nella traduzione di Santanché e Rosi Guarnieri, sindaco di Albenga: prostitute in case chiuse e partita iva

Pubblicato il 17 Giugno 2010 - 17:01| Aggiornato il 18 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

Daniela Santanché in versione chic

Daniela Santanché, sottosegretario all’ Attuazione del Programma di Governo, si è detta d’accordo con la proposta di “regolarizzare le prostitute con partita iva e case chiuse” lanciata da Rosi Guarnieri (Lega Nord), sindaco di Albenga.

Ha detto la Santanché: “Regolamentiamo la prostituzione, perché non c’è ombra di dubbio che essa esista e sia il mestiere più antico del mondo. Solo così si riuscirebbe a combattere la tratta delle schiave, che rappresenta, oggi, la piaga moderna del mondo della prostituzione”.

La Santanché è  d’accordo con la Sindaco di Albenga, Rosy Guarnieri, sulla partita IVA: “Se le prostitute devono essere delle lavoratrici, che lo siano a tutti gli effetti, per evitare che aumentino non solo il lavoro in nero, ma anche il racket della prostituzione, della delinquenza e dello spaccio di droga. Infatti, un conto è chi sceglie di fare la prostituta in propria autonomia, un altro invece chi è schiava della prostituzione e la fa perché le è imposto. Una volta c’erano le catene per gli schiavi, oggi ci sono le strade. Grazie a Dio, col provvedimento del Ministro Carfagna, come abbiamo visto, sta diminuendo moltissimo il fenomeno”.

Secondo la Santanché “occorre, poi, chiudere “i bordelli a cielo aperto”, cioé le strade italiane dove si pratica la prostituzione. Ho letto delle lamentele e denunce rilasciate proprio dai cittadini di Albenga residenti in quelle strade che, di notte, diventano veri “bordelli”. Siccome la prostituzione va regolamentata, occorre allora trovare dei “luoghi idonei” per poterla esercitare e dove si abbia la possibilità di un controllo diretto maggiore, da tutti i punti di vista, anche, quindi, sotto il profilo sanitario”.