Tremonti patteggia per 40mila euro ed evita il processo sulla casa di Milanese

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Aprile 2014 - 11:26 OLTRE 6 MESI FA
Tremonti patteggia per 40mila euro ed evita il processo sulla casa di Milanese

Tremonti patteggia per 40mila euro ed evita il processo sulla casa di Milanese

ROMA – Tremonti patteggia per 40mila euro ed evita il processo sulla casa di Milanese. L’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha scelto il patteggiamento per uscire dall’inchiesta sull’appartamento a Via di Campo Marzio a Roma che il suo consigliere politico Marco Milanese gli aveva messo a disposizione. Con 40mila euro eviterà il processo, 4 anni dopo aver lasciato quella casa che gli è costata l’accusa di finanziamento illecito ai partiti.

Tutto era partito dalle indagini della Procura di Napoli che nel 2011 accese un faro sugli affari di Milanese (ex della Guardia di Finanza lavorava al ministero dell’Economia) e i rapporti con il costruttore Angelo Proietti che si occupò della ristrutturazione dell’appartamento, eseguita a titolo gratuito. La Procura sospettava che il “regalo” fosse da mettere in relazione agli appalti assegnati al costruttore per lavori e commesse della Sogei (una controllata del Tesoro). L’appartamento, procurato da Proietti, è nella disponibilità di Milanese dal 2009 quando sigla un contratto d’affitto.

Un anno dopo ci va a vivere Tremonti che assicura di aver accettato l’ospitalità del suo collaboratore. Ma Milanese smentisce: di fronte alla Giunta della Camera che deve decidere se autorizzarne l’arresto, dichiara che il ministro gli girava 4mila euro al mese in nero. Poi gli chiede un risarcimento danni. Se è vero che Tremonti ha pagato, a chi sono finiti i soldi? E’ decisivo per giustificare la presunta mazzetta. Tremonti, che ha pagato un danno d’immagine enorme sul piano politico, a questo punto però esce di scena, con 40mila euro.

Per il finanziamento illecito la pena prevista era di 9 mesi più 21 mila euro di multa, che scendono a 6 mesi e 14 mila euro con la concessione delle attenuanti e a 4 mesi e 10 mila euro con lo sconto previsto quando si sceglie il rito alternativo. Calcolando che per ogni giorno bisogna versare 250 euro si raggiungono così i 30 mila da sommare all’ammenda. (Fiorenza Sarzanini, Corriere della Sera)