E’ scontro tra Tremonti e Vendola. Il ministro: “La Puglia farà la fine della Grecia”, il governatore: “Atto di sabotaggio”

Pubblicato il 30 Luglio 2010 - 16:41 OLTRE 6 MESI FA

Nichi Vendola

Il governo non intende tollerare che “la Puglia diventi una nuova Grecia”. Questo il messaggio del ministro dell’economia Giulio Tremonti al termine del Consiglio dei ministri polemizzando con la legislazione regionale sulla Sanità. “E’ una situazione non responsabile”, dice Tremonti, e noi non vogliamo che “la Puglia finisca come la Grecia e poi la pagano i pugliesi e gli altri. In questa fase storica prima vengono i numeri e poi la politica”.

Insomma un attacco in piena regola al presidente della Regione Nichi Vendola e alla sua gestione del comparto sanitario. Tremonti ha rispedito al mittente il piano di rientro sul deficit proposto dalla Regione Puglia: nel frattempo aveva disposto il commissariamento della sanità calabrese, affidato al governatore Scopelliti che affiancherà la Guardia di Finanza per far rientrare la regione “nello Stato”.

Vendola ha risposto subito per le rime: “Un sabotaggio politico, economico e sociale nei confronti della Puglia. Paragonare la Puglia alla Grecia significa dare, da parte di un ministro dell’Economia, indicazioni alle agenzie di rating, e dare così un colpo mortale alla Puglia”. E poi ancora: ”Tremonti è venuto addosso ai nostri interessi, agli interessi della Puglia e lo ha fatto sulla base di suggeritori che sono traditori della Patria: Palese e Fitto sono traditori della Patria. Nella giornata di ieri – dice Vendola – mi sono trovato di fronte a una sospensione delle regole dello Stato di diritto”.

E infine il governatore della Regione Puglia invoca l’intervento del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Vendola informerà il presidente della Repubblica su quanto accaduto ieri a Roma, quando il ministro dell’economia ha deciso di non firmare, solo per la Puglia, il Piano di rientro dal deficit sanitario. Lo ha annunciato poco fa in un incontro con i giornalisti. ”Racconteremo con documentazione completa – ha detto Vendola – quello che e’ accaduto. Perche’ il Presidente possa fare una valutazione di tutti i passi che consentano il ripristino dei normali rapporti tra poteri dello Stato”.

Se il governatore prende di petto il ministro, qualificandolo come irresponsabile oltre che incompetente, significa che lo scontro politico è scivolato sul piano  della delegittimazione personale. Non è un segreto che Berlusconi abbia fatto fare dei sondaggi su Vendola come possibile suo sfidante: non lo convince il pregiudizio per cui un candidato troppo esposto a sinistra non possa vincere. Bassolino in Campania e lo stesso Vendola in Puglia dimostrano il contrario. Quindi il governatore poeta e omosessuale va ridimensionato subito e indicato al pubblico ludibrio come incapace e dilettantesco nel gestire i conti.

L’intemerata di Tremonti è frutto di una strategia precisa. Nel suo linguaggio filosofico-ragionieristico descrive l’Italia come un Paese “duale”, ma “non diviso”, concede. La risposta politica più efficace alla visione tremontiana, al di là della prevedibile replica sdegnata e furente di Vendola, viene dalla vecchia volpe Sergio D’Antoni, che di Sud se ne intende. “Ma chi vuole prendere in giro?” esordisce. ”Correva l’anno 2009, quando il governo annunciava come imminente un piano Marshall per il Mezzogiorno che ancora nessuno ha visto. E’ davvero grottesco – ha proseguito D’Antoni – sentir parlare di grandi opere per il Sud lo stesso ministro che si è reso responsabile del prosciugamento dei fondi destinati agli investimenti produttivi delle aree deboli. Così come è surreale sentire affermare che la questione meridionale è questione nazionale dal vero dominus di un esecutivo che ha totalmente cancellato il Mezzogiorno dall’agenda del paese”.

Verso sera arriva la controreplica del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti e di quello per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto. ”Noi chiediamo solo di poter fare sul serio partendo dai numeri – dicono i due ministri – Se il Presidente Vendola si sottrae alla logica dei numeri preferendo una logica… greca, il sabotatore è lui. Di se stesso e della sua Regione”.

”A Bari – affermano Tremonti e Fitto – oggi il termometro segna 32 gradi ed e’ evidentemente l’unico numero che il presidente Vendola ‘percepisce’. La serieta’ e la responsabilita’ non hanno alternative, sono punti di fondo che caratterizzano l’operato del Governo nazionale e devono caratterizzare i Governi regionali. Altrimenti, se la scelta politica viene prima dei numeri, come purtroppo sembra avvenire in Puglia, si finisce come la Grecia e noi abbiamo gia’ detto che il nostro Governo impedira’ che la Puglia finisca come la Grecia”. I due ministri osservano che ”il Presidente Vendola sembra dimenticare che nell’ultimo anno su molte questioni il Governo ha dimostrato grande disponibilita’ nei confronti della sua Regione. In particolare, sulla firma del Piano di Rientro, abbiamo concesso una prima proroga con la Finanziaria 2010 e abbiamo comunicato ieri sera anche al Presidente Vendola che, se la Regione sara’ in grado di garantire l’equilibrio finanziario della gestione e il rispetto delle altre condizioni previste dalla legge, siamo disposti a riaprire i termini per la firma del Piano”.