Tv, Monti come Berlusconi: presenzialista e allergico al contradditorio

Pubblicato il 14 Febbraio 2012 - 18:31 OLTRE 6 MESI FA

Mario Monti (Lapresse)

ROMA, 14 FEB – Le nove volte e mezzo di Mario Monti in tv, in soli due mesi. All’esordio, con codazzo di polemiche, nel “salotto” di Bruno Vespa, l’apparizione tv di Monti sembrava destinata ad essere evento del tutto eccezionale. E invece con le due interviste a Sky di questa sera, il presidente del Consiglio raggiunge quota nove (dieci, se si somma la diretta web su Repubblica.it). Appuntamenti scelti per informare e ”convincere gli italiani” dell’operato del governo. Attraverso le risposte alle domande, più o meno pungenti (spesso meno), degli intervistatori (o degli internauti), ma sempre senza contraddittorio.

Dopo Rai, Mediaset, La7 e pure Repubblica tv, è la volta di Sky Tg 24, dunque. Il professore si sottoporrà a una doppia intervista: la prima durante il tg delle 20, la seconda nel programma di approfondimento “Rapporto Carelli”. E farà così “concorrenza” al debutto del Festival di Sanremo, quasi in un inedito ping pong televisivo con Adriano Celentano, che dal palco dell’Ariston parlerà verso le 22.

Tutti one man show, comunque, quelli di Monti. Senza altri ospiti in studio. Il battesimo televisivo da premier è datato 6 dicembre: mezz’ora sulla poltroncina di Porta a Porta, a parlare del decreto “Salva Italia”. Nei due mesi successivi, mentre alla platea estera comunica attraverso interviste a prestigiosi giornali (fino a conquistare una lusinghiera copertina del Time), il professore sceglie il piccolo schermo per rivolgersi nel modo più diretto possibile agli italiani. E poter comunicare ”quanto fatto dal governo”.

Comunicare per il suo governo è ”necessario”, ha spiegato Monti ai microfoni di Repubblica tv, non perché esso debba conquistare voti, ma perché ”non essendo stato eletto, deve conquistare la fiducia dei cittadini”. Quei cittadini che, scrive Monti in un articolo su Le Monde, ”sono pronti a fare sforzi”, ma ”vogliono soprattutto capire chi decide e pesare sulle scelte per ritrovare dignità e speranza”. Questo vale per l’Italia, ma anche per l’Europa: ”Riunendosi a porte chiuse, prendendo decisioni che non sono discusse pubblicamente – osserva Monti – il Consiglio europeo dà un’immagine dell’Ue distante, inafferrabile”. Il governo tecnico che guida l’Italia, par di capire, non vuol commettere lo stesso errore.

Di qui, il tour televisivo: Porta a Porta, Tg1, In Mezz’Ora, Che tempo che fa, Tg5, Matrix, Otto e mezzo. E adesso anche Sky. Per il dispiacere di chi ancora manca, come Rai Due, il Tg4 e come le radio (unica eccezione, Radio Vaticana). Si concederà forse anche alle loro domande, il presidente del Consiglio. Con buona pace di chi ha già fatto delle sue apparizioni motivo di polemica. Come Il Giornale, che già il 23 gennaio titolava “Monti occupa la tv”. Sottotitolo: “Il premier videodipendente”.