Udc di Casini accoglie due "ribelli" del Pdl

Pubblicato il 3 Novembre 2011 - 20:38 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 3 NOV – L'opposizione serra i ranghi, allarga i suoi numeri e lancia la strategia di attacco alla maggioranza per avviare un governo di transizione o accelerare il ricorso al voto. Mentre l'Udc, grande manovratore in questi ultimi giorni di crisi, recupera al suo gruppo due 'ribelli' del Pdl, il leader di Fli e presidente della Camera non ha dubbi nel dire che ''il governo non ce la fa piu''' e che ''ha i giorni contati''. Un fronte compatto che vede anche il Pd prenderne atto facendo scattare l'ennesima allerta con un piu' convinto ''teniamoci pronti''.

Il conto alla rovescia per lo scacco matto al governo Berlusconi e' iniziato e la prima mossa potrebbe già avvenire martedi', quando la Camera dovra' votare il rendiconto generale dello Stato. Il fronte dell'opposizione si dividera' tra chi votera' contro e chi, anche tra le ormai tante frange di 'malpancisti', si asterra'. Il provvedimento, la cui approvazione e' richiesta dalla Costituzione ed e' indispensabile per la stabilita' dei conti pubblici, sara' comunque 'responsabilmente' approvato.

Ma il risultato del voto – almeno nei desiderata delle opposizioni – sara' tale da mostrare plasticamente che la maggioranza il governo non c'e' l'ha piu'. A quel punto, come afferma la presidente del Pd, Rosy Bindi, se il presidente del Consiglio non ne prendera' atto annunciando un suo passo indietro, ''ci sara' un atto parlamentare di fronte al quale trarremo le conseguenze che noi chiediamo da tempo: o un governo di responsabilita' nazionale o le elezioni''.

E lo strumento, l'atto parlamentare che potrebbe essere utilizzato, dovrebbe essere una mozione di sfiducia. Una sfiducia, pero', ''costruttiva'' che, anche se non e' prevista nel nostro ordinamento, mostri la volonta' politica di sfiduciare l'esecutivo attuale per avviarne uno nuovo in grado di varare le misure anticrisi e fare le riforme.

Il piano che le voci del Palazzo vedono come il risultato di un capillare lavoro di tessitura affidato alla cura del leader centrista Pier Ferdinando Casini, conta sul progressivo smottamento dei numeri della maggioranza che avanza giorno per giorno. Dopo l'outing della lettera dei sei 'dissidenti' del centrodestra oggi stesso due deputati del Pdl sono passati direttamente all'Udc mentre tre ex parlamentari 'responsabili' hanno aderito al gruppo Misto, pur assicurando che ''al momento'' sono ancora vincolati al progetto del centrodestra di Berlusconi.

Altri segnali di allontanamento dalla maggioranza arrivano poi dal gruppetto dei quattro parlamentari ex Fli, Urso, Scalia, Buonfiglio e probabilmente anche Ronchi che starebbero riconsiderando il collocamento della loro posizione politica.

Per tutti e' pronta la nuova 'casa' in cui convergere: la cosiddetta Costituente dei Moderati, Popolari e Riformisti. Un progetto che potrebbe nascere anche come gruppo alla Camera, prima come componente del gruppo Misto, forse gia' la prossima settimana, e in futuro come gruppo vero e proprio.