Udienza Unipol rimandata, avvocati Berlusconi: “Il gip si astenga”

Pubblicato il 16 Luglio 2011 - 14:26| Aggiornato il 16 Febbraio 2015 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Spetta a un altro giudice, e non al gip di Milano Stefania Donadeo, esprimersi sulla posizione di Silvio Berlusconi, accusato di concorso in rivelazione di segreto d’ufficio nell’ambito della fuga di notizie sulla famosa intercettazione ”abbiamo una banca” tra Piero Fassino e Giovanni Consorte, trafugata dai computer della Procura e finita in prima pagina su ‘Il Giornale’ ai tempi della scalata di Unipol alla Bnl. E’ questa la linea che hanno adottato oggi, davanti allo stesso gip Donadeo che deve decidere se archiviare o meno le contestazioni al premier, i suoi legali, gli avvocati Niccolo’ Ghedini e Piero Longo, i quali hanno presentato una serie di eccezioni. Tra cui una di incompetenza territoriale, con un accenno anche alla questione dell’incompetenza funzionale, poiche’ Berlusconi nel 2005 era presidente del Consiglio e dunque potrebbe ravvisarsi la competenza del Tribunale dei Ministri. Oggi, al settimo piano del Palazzo di Giustizia, il pm Maurizio Romanelli e la difesa avrebbero dovuto discutere nel merito: l’accusa per ribadire la richiesta di archiviazione, gia’ presentata nel dicembre scorso, e i difensori per dire, con altre parole, la stessa cosa. ”L’archiviazione e’ doverosa – ha spiegato Ghedini – anche a fronte delle argomentazioni del pm”. In questo caso, infatti, ha chiarito il legale, ”straordinariamente le nostre ragioni sono state fatte proprie anche dall’accusa”. Il gip Donadeo pero’, qualche settimana fa, ha deciso di non accogliere la richiesta di archiviazione e di fissare un’udienza per oggi per far discutere le parti, approfondire e poi decidere. Tre le opzioni ‘sul piatto’ per il giudice: archiviare; disporre nuove indagini; ordinare al pm di chiedere il processo. La discussione prevista, pero’, e’ stata ‘stoppata’ dalle questioni avanzate dalla difesa. Secondo gli avvocati, infatti, il gip ha l’obbligo di astenersi e la ‘palla’ deve passare a un altro giudice, perche’ Donadeo ha gia’ deciso per la stessa vicenda sul rinvio a giudizio di Paolo Berlusconi, fratello del premier e editore del Giornale, sulla condanna dell’imprenditore Fabrizio Favata e sui patteggiamenti degli altri due imputati. In quel caso, pero’ – ha spiegato il pm che si e’ opposto a tutte le eccezioni – il giudice aveva le funzioni di gup e non di gip. In piu’, Ghedini e Longo hanno presentato la questione di incostituzionalita’ della norma che non prevede motivazioni da parte del gip per questo tipo di udienze. Ghedini ha spiegato che in questo modo ”noi non possiamo conoscere le ragioni” per cui il gip ha deciso di fissare un’udienza. Altra questione poi quella di incompetenza territoriale. Stando alle indagini, Berlusconi, la vigilia di Natale del 2005, ricevette ad Arcore Favata e Roberto Raffaelli, il titolare dell’azienda che svolgeva intercettazioni per conto della Procura e che porto’ via il ‘nastro’. Sempre stando alle indagini, Favata e Raffaelli, in presenza anche di Paolo Berlusconi, si recarono nella villa del premier per fargli ascoltare l’audio dell’intercettazione, poi pubblicata dal Giornale il 31 dicembre 2005. Per il pm, tuttavia, manca la prova che il premier ricevette materialmente quel file. La riunione pero’, secondo l’accusa, avvenne ad Arcore e per questo, per la difesa, la competenza e’ del Tribunale di Monza. Sulle eccezioni il gip si esprimera’ martedi’ prossimo. Nel caso le respinga, si entrera’ nel merito e la decisione potrebbe arrivare nei giorni successivi. Il gip, infine, deve ancora decidere se archiviare anche il concorso in ricettazione contestato a Berlusconi, come chiesto dal pm.