Una, due, tre poltrone. I politici all’arrembaggio dei luoghi del potere

Andrea Andrei*
Pubblicato il 15 Aprile 2010 - 13:12 OLTRE 6 MESI FA

Una sola poltrona non sembra più bastare a nessuno. Si moltiplicano i casi di politici che ricoprono più compiti istituzionali, sedendo in Parlamento come nei consigli regionali, provinciali e comunali.

L’esempio forse più rappresentativo del fenomeno è quello di Daniele Folgora, della Lega Nord. Quest’ultimo è deputato dal 1994, e ora è anche sottosegretario all’Economia e alle Finanze e presidente della Provincia di Brescia. Un esempio che il ministro Renato Brunetta e il viceministro Roberto Castelli avrebbero seguito volentieri, il primo puntando al Comune di Venezia, il secondo cercando di insediarsi sul “trono” di primo cittadino a Lecco.

“Il Mattino” di Padova analizza la situazione dei politici della provincia veneta. Qui i casi emblematici sono Stefano Peraro (Udc) e Arianna Lazzarini (Lega Nord). Entrambi hanno tre incarichi: Peraro è consigliere comunale a Monselice, alla Provincia, e adesso anche alla Regione; la Lazzarini siede al comune di Venezia, è assessore provinciale e consigliere comunale a Pozzonovo.

Ma c’è anche chi è costretto a lasciare una poltrona. Per prenderne altre, si capisce. È il caso di Marino Zorzato, del Popolo della Libertà, che ha dovuto abbandonare Montecitorio (che frequentava dal 2001) perché in Veneto è stato eletto consigliere regionale al seguito di Luca Zaia, e poi promosso vicepresidente della giunta, con deleghe alla Cultura, all’Istruzione e all’Urbanistica.

Sono comunque tanti i deputati che hanno due incarichi, a cominciare dal leghista Massimo Bitonci, sindaco di Cittadella, per continuare con Antonio De Poli, leader dell’Unione di Centro, che è anche consigliere provinciale. I leghisti Paola Goisis (deputato) e Luciano Cagnin (senatore), siedono rispettivamente nel consiglio comunale di Este e in quello regionale del Veneto. Di quest’ultima assemblea fa parte anche Piergiorgio Cortelazzo, del Pdl.

Ma la categoria più numerosa, almeno a Padova, sembra essere quella dei politici che fanno parte contemporaneamente dei consigli comunali e provinciali. Il vicepresidente Roberto Marcato, leghista, è consigliere a Piombino; l’assessore del Pdl Massimiliano Barison è sindaco di Albignasego; Mauro Fecchio è vicesindaco di Correzzola; Enrico Pavanetto è consigliere a Vigodarzere, Roberto Tosetto è assessore a Trebaseleghe. Tanti poi i sindaci che siedono in consiglio provinciale: Mirko Patron, sindaco di Campodarsego; Elena Muraro, di Vescovana; Andrea Buso, di Saonara; Gino Carolo, di Carmignano di Brenta; Francesco Cazzaro, di Villa del Conte; Giuseppe Mossa, di Montagnana. Pietro Giovannoni, di Vigonza; Francesco Scquizzato, vicesindaco di Piombino Dese.

*Scuola di Giornalismo Luiss