Matrimoni gay, vescovi: “Così si mette all’angolo famiglia”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Ottobre 2015 - 16:55 OLTRE 6 MESI FA
Unioni civili, Cei: "Così si mette all'angolo la famiglia"

Il segretario della Cei, Nunzio Galantino

ROMA – “Chiedo che la politica non sia strabica. Non si può pensare a un governo che sta investendo tantissime energie per queste forme di unioni particolari e di fatto sta mettendo all’angolo la famiglia tradizionale che deve essere un pilastro della società”. A dirlo è il segretario della Cei, Nunzio Galantino, sul ddl Cirinnà sulle unioni civili che prevede la stepchild adoption, la possibilità del convivente di adottare il figlio dell’altro convivente.

Il segretario della Cei ha comunque negato ogni possibile attività di lobby in Parlamento per non far passare la legge. “Già la parola lobby per non far passare la legge non mi piace – ha sottolineato -. Io voglio fare un appello ai cattolici, ma non solo, perché togliamoci dalla testa che la famiglia fatta da padre, madre e figli sia un problema della Chiesa. La famiglia che assicura il futuro alla società non è problema della Chiesa, è una realtà, presente nella Costituzione, che riguarda tutta la società”.

“Il mio appello è non solo ai cattolici, ma a tutti – ha proseguito -. E non è un appello per non fare, ma per fare. Avendo chiaro che se qualcuno viene dall’estero e legge solo i giornali italiani ha l’impressione che in Italia ci solo il problema delle coppie fatto e non i problemi delle famiglie normali. A noi non va bene”. “Intanto il problema è questo – ha aggiunto mons. Galantino: capire con quali attività si può arrivare a efficaci interventi, intanto rispettare i livelli. Io come credente e come cittadino gradirei che si mettesse in atto quello che dice l’articolo 29 della Costituzione italiana sulla famiglia fatta di padre, madre e figli”.

Alla domanda se la Cei farà appello ai parlamentari cattolici di fare obiezione di coscienza sulla legge, Galantino ha risposto: “Spero che il Parlamento non ne abbia bisogno, non serve un Parlamento al giogo del prete di turno. Spero in un Parlamento che non ha bisogno del vescovo o del Papa che glielo dicano”. “Spero che si riesca ad avere con chiarezza attenzione alla famiglia fatta di padre, madre e figli e che governo stia attento anche ad altre realtà che hanno bisogno di essere accompagnate – ha detto ancora il numero due della Cei -. Il governo non è la chiesa. Ma io chiedo che la politica non sia strabica. Non si può pensare a un governo che sta investendo tantissime energie per queste forme di unione particolari e dall’altra sta mettendo all’angolo con la politica fiscale la famiglia fatta di padre, madre e figli che deve essere un pilastro fondamentale della società”.

A rispondere al segretario della Cei è Maria Elena Boschi. Ospite a L’Arena su Raiuno, il ministro delle Riforme spiega che sul tema il Pd lascetà libertà di coscenza: “Sulla stepchild adoption ci sono opinioni diverse e trasversali, su questo tema probabilmente il Pd lascerà libertà di coscienza. Non ci sarà nessuna rottura del governo e di maggioranza, ci confronteremo ed è possibile trovare un accordo. Sappiamo che questi sono temi sui quali c’è una coscienza individuale che deve essere rispettata”. “Ieri ho detto una cosa semplice, non ho detto nulla di nuovo, l’avevo già detto – aggiunge -. Bisogna essere seri, eliminare la battaglia ideologica, le unioni civili non fanno parte del programma governo, non c’è una posizione di maggioranza ma la legge va fatta, cercando accordo ampio in Parlamento”.

Del tema ha parlato anche il vicesegretario nazionale del Pd Debora Serracchiani. A margine dell’Assemblea nazionale di Rete Dem a Milano la Seracchiani ha chiesto al Movimento 5 Stelle di fare finalmente qualcosa di utile votando a favore delle Unioni Civili:  “Noi abbiamo detto che sulle unioni civili il Pd va fino in fondo, – ha affermato Serracchiani – lo ha detto ieri anche il ministro Boschi, io lo ribadisco, se ce la facciamo anche entro dicembre” e “chiederemo il voto a tutti quelli che credono che sia un segno di civiltà quello di legiferare sulle unioni civili in questo Paese. Credo onestamente che ce la faremo anche stavolta”.

Rispetto ai dissidi con il Ncd, il vicesegretario del Pd smentisce in parte la Boschi spiegando che il voto favorevole sarà chiesto “sicuramente alla nostra maggioranza e se non c’è la possibilità da parte di Ncd di votarlo ce ne faremo una ragione, ci saranno altre forze politiche pronte a farlo”.

La replica di Alfano non si è fatta attendere. “Per noi va bene quel che ha detto la Boschi e ribadiamo le nostre posizioni – spiega Alfano al Tg2 – Noi abbiamo alcuni sì e alcuni no. Sì al rafforzamento dei diritti patrimoniali di ciascun singolo soggetto dlla coppia e no alla equiparazione al matrimonio e alla adottabilità dei figli da parte delle coppie dello stesso sesso”. “Riteniamo – ribadisce ancora una volta il leader di Ap – che sia un grande errore, perchè ogni bambino ha diritto ad avere un papà e una mamma”.

Polemici i parlamentare del M5S.  Gianluca Castaldi, capogruppo M5s al Senato,  ha risposto così a governo e Pd che hanno chiesto il loro sostegno alla legge sulle unioni civili: “Ho chiesto di iniziare a discutere la proposta Cirinnà martedì e chiuderla giovedì, è il Pd che non vuole, quindi le loro sono chiacchiere”.

“Noi – ha aggiunto Castaldi – siamo per i diritti, lo abbiamo detto in aula mille volte, siamo per le unioni civili quindi ci troveremo nelle condizioni di fare il bene delle persone che aspettano da 20-30 anni”. “Il dialogo – ha aggiunto – si apre con le persone perbene e serie, noi dialoghi con il Pd non ne facciamo, ma sui temi sì, se c’è un tema che condividiamo lo abbiamo sempre fatto. Però per dialogare dall’altra parte deve esserci una persona onesta e seria e in questo caso non c’è”.