Unioni Civili intesa Pd-Ncd. Via stepchild e obbligo fedeltà

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Febbraio 2016 - 19:52 OLTRE 6 MESI FA
Unioni Civili intesa Pd-Ncd. Via stepchild e obbligo fedeltà

Unioni Civili intesa Pd-Ncd. Via stepchild e obbligo fedeltà

ROMA – Ci siamo. Dopo una giornata di tira e molla, la maggioranza di governo ha raggiunto l’accordo sul maxiemendamento al ddl Cirinnà. Sparisce la stepchild adoption e l’obbligo di fedeltà, ma resta quello di mantenimento in caso di cessazione dell’unione civile. Quanto alla stepchild bisognerà attendere un ddl sulle adozioni che, assicura il capogruppo Pd Luigi Zanda, avrà “corsia preferenziale” e dovrà essere approvato alla Camera e al Senato “entro la fine di questa legislatura”.

Nel testo, comunque, si specifica che, sulle adozioni, “resta fermo quanto previsto dalla legislazione vigente”. Formulazione, quest’ultima, che di fatto permette al ddl di ‘non legare le mani’ ai giudici nel caso in cui, prima che sia varata la nuova legge sulle adozioni, una coppia omosessuale faccia ricorso.

Il premier Matteo Renzi esulta: “E’ un fatto storico per l’Italia”, scrive via Twitter. E con lui anche la firmataria del ddl, Monica Cirinnà: “Siamo davvero ad un passo da una legge storica, che assegnerà finalmente, dopo un ritardo insopportabile, diritti concreti e pieni alle coppie gay. Nel maxi emendamento c’è un passaggio di garanzia che non preclude il lavoro dei magistrati nella tutela della continuità affettiva del minore. Viene inoltre esplicitato il riconoscimento della vita familiare e la norma antidiscriminatoria dell’art 3. Resta fermo l’impegno che mi sento di prendere oggi, raccogliendo le indicazioni del segretario Renzi, di lavorare da subito  ad un disegno di legge di riforma delle adozioni”.

L’accordo è arrivato dopo una giornata tesa con Ncd che aveva chiesto altre limature. A far scattare l’allerta è stata il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: “Lo stralcio della stepchild adoption – aveva detto – non è sufficiente. In questi momenti il Pd e il mio partito stanno lavorando per cercare di costruire questo emendamento in modo tale che non ci siano quelle equiparazioni al matrimonio che noi riteniamo incostituzionali”.

Dura la reazione della minoranza Pd, guidata da Roberto Speranza: “Già togliere la stepchild adoption dal testo delle unioni civili è un errore. Altri cedimenti a Ncd sarebbero inaccettabili”.

A cercare di smorzare i toni è poi intervenuto il ministro degli Interni Angelino Alfano. “Non eravamo contro le unioni civili – ha sottolineato – ma contro le adozioni e la equiparazione unioni-matrimoni. Sulla stepchild ci siamo. Spero che chi di dovere scriva un maxiemendamento che non tolga diritti ai soggetti della coppia ma preveda confini precisi tra unione e matrimonio. La mia non è né una minaccia né un alzare prezzo. Sono in modalità willing. Bisogna finire subito, mettere subito fiducia e chiudere entro domani”.

E così è stato: il testo del maxiemendamento dovrebbe arrivare in Senato già in serata, dopo il voto di fiducia sul milleproroghe. “Mettiamo la fiducia e votiamo entro domani”, assicurano il sottosegretario alle Riforme Luciano Pizzetti e il vicesegretario Pd Debora Serracchiani.

Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, interpellata dai cronisti a Palazzo Madama, precisa: “Il testo è chiuso, nel senso che abbiamo raggiunto raccordo. Il governo ha già il testo in mano, nel senso che mancano solo i profili tecnici per la bollinatura e la presentazione”. Quanto ai tempi per il voto, spiega: “Dipende dalla capigruppo e da come il Senato regola i lavori. Però entro la settimana direi di sì, mi auguro già domani”.