Università, Gelmini: “Massima disponibilità a correggere la legge”

Pubblicato il 23 Dicembre 2010 - 17:56 OLTRE 6 MESI FA

Mariastella Gelmini

E’ soddisfata Mariastella Gelmini: la riforma universitaria da oggi è legge.  ”Sono soddisfatta perché è stata una prova di grande compattezza della maggioranza. Subito dopo Natale incontrerò gli studenti del Cnsu e discuteremo insieme di come attuare il provvedimento. L’approvazione della legge – ha osservato – è un punto di arrivo ma anche un punto di partenza per avviare un monitoraggio”.

”Credo che oggi sia una bella giornata per il Paese e per l’università italiana perché viene archiviata definitivamente la cultura falsamente egualitaria del ’68 e comincia una nuova stagione all’insegna della responsabilità, del merito, del ‘no’ agli sprechi, a parentopoli e ai vari casi di baronie”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, commentando l’ok definitivo alla riforma dell’università. ”E’ – ha aggiunto – una sfida importante. Credo che sia una grande opportunità per gli studenti che sono i veri protagonisti di questa riforma. E lo dico – ha concluso il ministro – anche a coloro che hanno molto protestato in questi giorni”.

Massima disponibilità a correggere il testo. ‘ ”La fase attuativa della riforma è la più importante. In Italia siamo abituati a preoccuparci solo dell’approvazione della legge, ma quante leggi poi rimangono lettera morta? Il mio impegno sarà quello di verificare, di monitorare insieme al mondo accademico l’andamento di questo provvedimento, la sua attuazione che passa per una serie di regolamenti, di decreti attuativi. Sarà quella la fase in cui sulla base non di un pregiudizio ideologico ma della realtà c’è la massima disponibilità a correggere e affinare il testo”.

Nessun taglio alle borse di studio. ‘Il governo si è assunta la responsabilità di ripensare gli investimenti per l’istruzione e di dire basta agli sprechi per garantire il diritto allo studio previsto per tutti dalla Costituzione”. Il ministro ha sottolineato che non c’è stato alcun taglio alle borse di studio, settore al quale sono destinati complessivamente 150 milioni di euro: ”So bene – ha aggiunto – che sono ben poca cosa, ma la realtà è che una vera politica per le borse di studio in Italia non c’è mai stata perché è stata privilegiata sempre la struttura burocratica dell’università”. Gelmini ha poi ricordato che nella riforma è stato istituito ”un fondo per il merito nel quale affluiscono risorse pubbliche, ma anche private. Questo non si chiama privatizzazione perché è’ un sistema – ha concluso – sul quale si fondano le università di tutta Europa”.

I ricercatori a vita un’anomalia da eliminare. ”Quella dei ricercatori a vita è una anomalia tutta italiana da eliminare”. Per il ministro dell’università il sistema previsto dalla riforma garantisce una migliore utilizzazione delle risorse quanto ai ricercatori ”non è stato toccato lo status di quelli che al momento dell’approvazione della legge erano a tempo indeterminato. Nessuno di loro è stato penalizzato”.

Nessun taglio al pubblico. ”Escludo che nella riforma dell’università siano stati fatti tagli a danno della scuola pubblica per privilegiare la scuola privata. Questo non corrisponde alla realtà. C’e’ qualcuno – ha aggiunto il ministro – che pensa che basterebbe investire più risorse nella scuola e nell’università per migliorare il sistema. Il governo pensa invece che si debba riconvertire in primo luogo la spesa perché soprattutto all’università ci sono moltissimi sprechi. Finché le risorse vengono investite in un’offerta formativa retorica, autoreferenziale e lontana dal mondo del lavoro, un vero diritto allo studio – ha concluso – non sarà mai realizzato”.