Università, la Camera dei Deputati approva il ddl con 307 sì e 252 no

Pubblicato il 30 Novembre 2010 - 20:04| Aggiornato il 1 Dicembre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Mariastella Gelmini

La Camera dei Deputati ha approvato il testo che ha messo in subbuglio gli Atenei italiani con 307 sì e 252 no. Ora il testo tornerà al Senato per il via libero definitivo. Plaude la ministra Mariastella Gelmini che dice: ”L’approvazione della riforma è un fatto importante, una tra le piu’ importanti della legislatura. Spiace averlo dovuto fare in un clima di tensione sociale”. Poi sulle proteste: ”Ho sempre detto di avere il massimo rispetto per chi protesta ma i toni di oggi sono stati eccessivi e non giustificabili alla luce dei contenuti della riforma”.

Per Berlusconi “l’approvazione della riforma dell’Università è un altro obiettivo raggiunto dal governo del fare. E’ la dimostrazione che l’esecutivo prosegue nella sua azione riformatrice, mantenendo gli impegni presi con gli italiani”.

”Cultura, scuola e Università – aggiunge il Cavaliere – sono da sempre settori occupati dalla sinistra che oppone resistenza a ogni tentativo di scardinare rendite di posizione e privilegi. Questo governo è stato eletto per cambiare e riformare anche questi settori. Con la riforma si dà un colpo mortale a parentopoli”.

La giornata non è stata certo delle migliori. Mentre intorno a Montecitorio gli studenti si scontravano con la polizia, all’interno del Palazzo non sono mancate le battute d’arresto per la maggioranza. Alle 12:30 il governo è stato battuto nell’Aula della Camera su un emendamento del Fli all’articolo 19 della riforma dell’Università, relativo agli assegni di ricerca. Il testo, su cui c’era il parere contrario di governo, commissione e commissione Bilancio, è stato approvato con 277 sì e 257 no.

Con questo emendamento, proposto dal finiano Fabio Granata, la commissione che valuta i progetti dei candidati e formula la graduatoria per l’assegnazione degli assegni di ricerca, se intendera’ ricorrere a esperti revisori esterni all’ateneo dovra’ farlo senza ”oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica”. La formulazione iniziale diceva ”senza oneri nuovi o maggiori oneri”.

E’ stato poi inasprito e approvato alla Camera l’emendamento anti parentopoli. La Commissione Cultura, su richiesta del ministero dell’Istruzione, ha elaborato un sub emendamento all’emendamento proposto dall’Italia dei Valori contro il formarsi di dinastie nelle università. L’Idv chiedeva che non venissero chiamati da un ateneo coloro che avessero un grado di parentela, fino al terzo grado compreso, con un professore appartenente alla stessa università. La Commissione ha chiesto e ottenuto che non vengano chiamati professori con grado di parentela ”fino al quarto grado compreso con un professore appartenente al dipartimento o struttura che effettua la chiamata ovvero con il rettore, il direttore generale o un consigliere di amministrazione dell’ateneo”. Anche Fli ha votato a favore dell’emendamento. In serata la Camera ha poi approvato il testo del ddl con 307 si 252 no.

Ecco la diretta degli interventi a Montecitorio dei capigruppo parlamentari che dichiarano le proprie intenzioni di voto.

00:01, Gelmini: condizioni per approvare la riforma entro il 13/12. ”Ci sono le condizioni” perche’ il ddl di riforma dell’universita’ sia approvato e diventi legge entro il 13 dicembre. Lo ha detto il ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca Mariastella Gelmini, intervistata da SkyTg24. ”Me lo auguro – ha precisato il ministro – perche’ e’ un provvedimento di cui ha bisogno l’universita”’. Gelmini ha detto di non voler entrare nel merito del calendario dei lavori parlamentari ma ”auspico – ha osservato – che ci sia la volonta’ politica, la maggioranza lo ha dimostrato”.

23:50, Gelmini. ”Lavoriamo insieme, monitoriamo insieme l’attuazione della riforma”: il ministro dell’ istruzione, dell’universita’ e della ricerca Mariastella Gelmini, dai microfoni di SkyTg24, si e’ rivolta direttamente a docenti e studenti per avviare una comune collaborazione per la riforma dell’universita’. ”Invito gli studenti e i docenti – ha detto il ministro – a seguire, a seguire e monitorare insieme alla sottoscritta l’attuazione di questo ddl, vediamo come funzionera’, quali risultati portera’. Lavoriamo insieme”. Un tavolo di confronto simultaneo? Le e’ stato chiesto. ”Perche’ no” ha risposto Gelmini ricordando che ”moltissimi” sono stati i momenti di confronto con i gruppi parlamentari e con il mondo accademico. ”E’ mio dovere confrontarmi con gli studenti – ha aggiunto Gelmini – mi auguro che ci sia la volonta”’ di fare questo lavoro insieme. ”Resto convinta dell’urgenza e della bonta”’ del ddl, ”ci sono le condizioni perche’ gli animi si rasserenino”. Gelmini ha anche invitato a guardare con ”obiettivita”’ al provvedimento ed evitare invece una lettura ”ideologica”. Rispondendo poi alle opposizioni che criticano anche la scarsita’ di risorse, Gelmini ha assicurato che ”le risorse ci sono. Nella legge di stabilita’ e’ stanziato un miliardo di euro, una grossa cifra. Le accuse dell’opposizione cadranno con l’approvazione della legge di stabilita”’.

20:49, Gelmini. La riforma al quale oggi la Camera ha dato via libera ”e’ un cambiamento epocale di cui si sentiva il bisogno se vogliamo allineare il nostro sistema all’Europa”. A dirlo e’ il ministro Mariastella Gelmini al Tg2 che ha anche risposto ad una domanda sulla protesta degli studenti: ”Rispetto la protesta ma non comprendo a fondo i motivi. Esiste tra i giovani, ed e’ comprensibile, un sentimento di precarieta’ legato al futuro, alla disoccupazione alla crisi economica, ma – ha detto il ministro – non ci sono motivi per temere questo provvedimento. E’ un provvedimento – ha spiegato – che mette al centro gli studenti e favorisce un ricambio generazionale”. ‘Credo che in buona parte gi studenti abbiano ascoltato le sirene dell’opposizione che in piu’ occasioni ha ribaltato il senso di questo provvedimento: si e’ gridato alla privatizzazione, ma nulla e’ piu’ falso. Sono convinta – ha concluso Mariastella Gelmini – che il tempo sia galantuomo: se come mi auguro la riforma verra’ definitivamente approvata al Senato, a medio termine sono convinta che i giudizi cambieranno”.

20:48, Berlusconi. ”Cultura, scuola e Università sono da sempre settori occupati dalla sinistra che oppone resistenza a ogni tentativo di scardinare rendite di posizione e privilegi. Questo governo è stato eletto per cambiare e riformare anche questi settori. Con la riforma si dà un colpo mortale a parentopoli”. Lo afferma in una nota il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, commentando l’approvazione da parte della Camera della riforma sull’Universita’.

20:44, Berlusconi. “L’approvazione della riforma dell’Università è un altro obiettivo raggiunto dal governo del fare. E’ la dimostrazione che l’esecutivo prosegue nella sua azione riformatrice, mantenendo gli impegni presi con gli italiani”. Lo afferma in una nota il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, commentando l’approvazione della riforma dell’universita’ da parte della Camera.

Sottolineando come ”la riforma dell’università è il sesto punto del programma che il Governo ha già realizzato”, Berlusconi precisa che ”cultura, scuola e Università sono da sempre settori occupati dalla sinistra che oppone resistenza a ogni tentativo di scardinare rendite di posizione e privilegi. Questo governo – ricorda – è stato eletto per cambiare e riformare anche questi settori”. ”Con la riforma – prosegue il premier – si dà un colpo mortale a parentopoli. Non potranno infatti partecipare ai concorsi i parenti fino al quarto grado. I rettori non saranno più a vita, ma solo per sei anni. Le Università saranno costrette a non sprecare più le risorse pubbliche”.

20:41, Gelmini. ”Se vi sara’ la volonta’ politica da parte della maggioranza, ci sono i tempi per approvare la riforma dell’Universita’ prima del 14 dicembre”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, uscendo dall’aula di Montecitorio. Ai cronisti che le chiedevano i tempi della riforma e se la riforma verra’ valutata dal Senato prima del voto di fiducia, il ministro ha risposto: ”Vediamo come verra’ calendarizzata al Senato, la conferenza dei capigruppo si riunira’ nei prossimi giorni”.

20:31, Gelmini. ”L’approvazione della riforma e’ un fatto importante, una tra le piu’ importanti della legislatura. Spiace averlo dovuto fare in un clima di tensione sociale”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini uscendo da Montecitorio. ”Ho sempre detto di avere il massimo rispetto per chi protesta ma i toni di oggi sono stati eccessivi e non giustificabili alla luce dei contenuti della riforma”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, commentando le proteste del mondo accademico di oggi. E’ un ”diritto” protestare, ha aggiunto Gelmini, ma le proteste di oggi ”hanno creato disagi ingenti, si sono corsi dei rischi”.

Il ministro ha poi osservato che per limitare le manifestazioni di protesta molto puo’ fare l’opposizione, che ”non deve raccontare bugie e fare mistificazioni: deve avere un atteggiamento responsabile ed etico”. Secondo Gelmini ”il clima di oggi e’ frutto dell’incapacita’ del Pd e dell’opposizione di affrontare questi temi non con senso di ideologia o demagogia, come sono abituati a fare, ma con senso di responsabilita’. Se si fosse affrontato il tema in modo costruttivo per migliorare testo e non per ribaltare i contenuti, credo che le contestazioni di oggi cosi’ pesanti non ci sarebbero state”. Per quanto riguarda la riforma (”indispensabile e urgente”) il ministro e’ convinto che ”ci sono margini di miglioramento, ma alle condizioni date era il massimo che si poteva fare”.

20:15, L’Aula della Camera ha approvato la riforma dell’Universita’. I voti a favore 307 sono stati, 252 quelli contrari, sette gli astenuti. Il testo ora torna al Senato. Al momento del voto i banchi del governo erano pieni di ministri e sottosegretari. Tra gli altri, c’erano i ministri Giulio Tremonti ed Umberto Bossi

20:03. Di Pietro. La Gelmini e’ solo ”una mediocre maestrina”, la sua riforma e’ ”un obbrobrio” e ”un cumulo di sciocchezze”. Antonio Di Pietro interviene in aula per annunciare il voto contrario dell’itala dei Valori al disegno di legge sulla riforma dell’universita’ attaccando duramente il ministro e il governo. ”Dietro questa pseudoriforma – sostiene – c’e’ la volonta’ di tenere i nostri giovani nell’ignoranza, come si usa nei piu’ abnormi regimi”. Secondo Di Pietro, la Gelmini ha di fatto abdicato al ministro dell’Economia Tremonti, che ha imposto i suoi tagli svuotando la riforma. ”Lei – dice Di Pietro rivolgendosi alla Gelmini – ha accettato di essere un ministro azzoppato, perche’ tutti i poteri ormai se li e’ presi Tremonti”. Il leader dell’Idv attacca anche sull’emendamento anti-parentopoli, presentato dai dipietristi e modificato dal governo: ”Il ministro Gelmini ha fatto la furbetta: con il suo sub-emendamento ha dimostrato di essere in malafede, e consentira’ la continuazione della pratica delle dinastie dei baroni”. ”Questa riforma – dice ancora Di Pietro – e’ una colossale truffa, che prevede esattamente il contrario di quello che promette. Sono solo balle, come quelle che Berlusconi ha cercato di propinare agli italiani durante questi anni, Lei – dice ancora rivolgendosi alla Gelmini – si attribuisce una riforma epocale, ma la migliore risposta e’ nelle piazze italiane”.

20:09, Lite Costa-Granata. Duro botta e risposta nell’Aula della Camera con lite sfiorata tra Enrico Costa del Pdl e il finiano Fabio Granata. Mentre Benedetto della Vedova del Fli tiene la dichiarazione di voto sulla riforma dell’Universita’, il piemontese Costa dice al siciliano Granata: ”dovresti vergognarti, sei stato ‘paracadutato’ in Piemonte ed eletto con voti non tuoi”. Granata non si trattiene e, secondo chi assisteva alla scena, lo ha apostrofato con un’espressione in dialetto siciliano. Al che Costa, sempre secondo chi assisteva al botta e risposta, risponde: ”scusa, non capisco il dialetto perche’ e’ lo stesso di quel Cuffaro che tanto critichi…”. A quel punto Granata non ci vede piu’ ed esplode. Il contatto fisico e’ stato evitato solo dalla presenza tra i due del fisico imponente di Guido Crosetto (Pdl), sottosegretario alla Difesa.

Successivamente Costa e Granata si sono riappacificati con una stretta di mano. ”Tutto chiarito. E’ stato solo uno di quei diverbi che possono accadere normalmente. Comunque tutto a posto”, ha detto Enrico Costa.

20:02, Pd. Il Pd in attesa che arrivi la contestata riforma sulla legge universitaria dalla Camera e in attesa che la prossima capigruppo calendarizzi il provvedimento fa sapere che intende chiedere il voto finale sul ddl Gelmini dopo il voto di fiducia previsto per il 14 dicembre. Lo spiega la capogruppo del Pd a Palazzo Madama, Anna Finocchiaro, al termine della conferenza dei capigruppo. ”Gasparri stasera – riferisce – ha espresso l’auspicio che si possa votare la riforma prima del voto di fiducia, ma noi siamo contrari ad una accelerazione per un provvedimento che ha avuto 55 modifiche alla Camera e che ha svariati punti di criticita’ sulla copertura. Il Paese e’ bloccato dalle proteste degli studenti e sul provvedimento occorre un’attenta lettura. Se non ci sara’ accordo su questo – avverte Anna Finoccharo – puo’ saltare l’intesa sul calendario dei lavori per quanto riguarda la legge di stabilita”’. La Finanziaria dovrebbe essere approvata infatti entro martedi’ 7 dicembre.

20:01, Senato. Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha convocato per giovedi’ 2 dicembre alle 10 una nuova riunione dei capigruppo per un ulteriore esame del testo del ddl di riforma universitaria in corso di approvazione da parte della Camera dei deputati al fine di calendarizzare l’iter del provvedimento.

20:00, Udc. ”Avete obbligato la Camera a tappe forzate solo per vantarvi che siete il governo del fare senza preoccuparvi di quello che accadra’ all’Universita’ ed alla ricerca italiana. Noi restiamo fortemente critici su una riforma che restera’ sulla carta”. Lo ha detto nell’Aula della Camera Luisa Capitanio Santolini (Udc) in dichiarazione di voto sulla riforma dell’Universita’, che ha manifestato solidarieta’ alle forze dell’ordine ed agli studenti ”che hanno il diritto di protestare”, condannando invece ”i facinorosi che vogliono solo provocare scontri ed incidenti in tutte le citta’. ”Il ministero della Pubblica istruzione e’ commissariato dal ministero dell’Economia”, ha ammonito Capitanio Santolini annunciando il voto contrario dei centristi alla riforma Gelmini. ”Siamo di fronte ad una occasione perduta per assenza di coraggio e lungimiranza. Una risposta errata, un salto nel buio senza risorse”, ha concluso.

19:35, Di Pietro. Antonio Di Pietro parla nell’Aula della Camera, Giulio Tremonti dapprima lo ascolta, poi si alza e se ne va. Il tutto va in scena nell’Aula di Montecitorio durante le dichiarazioni di voto sulla riforma dell’Universita’. Il leader di Idv attacca il ministro dell’Economia, accusandolo dei tagli che vanificano la riforma. Tremonti dapprima ascolta dal banco del governo, fa di no con la mano ad alcune affermazioni dell’ex pm; fino a quando prende il suo telefonino, si alza ed esce dall’Emiciclo. Ad ascoltare Di Pietro resta il ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini che, pero’, non sembra degnare della sua attenzione l’esponente dell’opposizione: seduta accanto alla collega Mara Carfagna, il ministro riordina le sue carte, legge degli appunti, semplicemente non alza gli occhi dal tavolo fino a quanto Di Pietro non avra’ finito la sua dichiarazione di voto.

19:21, Pid: ”Questa riforma cambia registro rispetto alle baronie nell’Universita’. Per questo non le faremo mancare il nostro sostegno”. Lo ha detto nell’Aula della Camera Giuseppe Ruvolo (Pid) in dichiarazione di voto sulla riforma dell’Universita’.

19:17, Api. ”Abbiamo cercato di migliorare questa riforma che non e’ la migliore ma e’ inevitabile. Tuttavia sul futuro di essa grava un macigno: la filosofia dei tagli lineari voluti dal governo”. Lo ha detto nell’Aula della Camera Marco Calgaro (Api) in dichiarazione di voto sulla riforma dell’Universita’. ”La scarsita’ di risorse non permettera’ di finanziare l’ordinario e la innovazione: per questo ci asterremo”, dice Calgaro.

19:11, Mpa. ”Mancano risorse adeguate per le universita’ del Sud, ma questa riforma nasce dalla necessita’ di un compromesso: per questo la voteremo. Lo ha detto nell’Aula della Camera Ferdinando Latteri (Mpa) in dichiarazione di voto sulla riforma dell’Universita’, chiedendo ”ulteriori miglioramenti al quadro normativo”.

19:08, Liberal Democratici. ”Questa riforma e’ solo sulla carta: non la condividiamo per il suo merito e per il metodo con cui e’ stata scritta”. Lo ha detto Daniela Melchiorre (Ld) nell’Aula della Camera in dichiarazione di voto sulla riforma dell’Universita’.

19:07, Adc. ”Protestare e’ sempre permesso ma ci sono pregiudizi e strumentalizzazioni su questa riforma che voteremo con convinzione”. Lo ha detto nell’Aula della Camera Francesco Pionati (Adc) in dichiarazione di voto sulla riforma dell’Universita’.