Vaccinazione Covid rallenta (almeno un mese), debito si gonfia (32 mld), governo si ammalora

di Lucio Fero
Pubblicato il 21 Gennaio 2021 - 10:11 OLTRE 6 MESI FA
Estate 2021 vaccinati solo i vecchi: le Borse se ne sono accorte, la gente no

Vaccino AstraZeneca inefficace per gli over 65, azienda replica: “Dati completamente sbagliati” (Foto Ansa)

Entro marzo vaccinati 13 milioni di persone calcolava poche settimane fa il ministro Speranza. Calcolo sbagliato, non sarà così. Vaccinazione Covid rallenta per il semplice e tosto motivo che mancano le dosi del vaccino. Ne arrivano meno del previsto.

Vaccinazione Covid: calendario da rifare, fila si allunga

Se un anno fa si fosse detto a governi, medici, opinioni pubbliche che vaccino anti Covid ci sarebbe stato a gennaio 2021 sia pure in numero di dosi limitate e non sufficienti, tutti sul pianeta ci avrebbero messo la firma. Avere un vaccino, anzi al momento due vaccini somministrabili, neanche un anno dopo il manifestarsi di coronavirus e covid è stata impresa umana al confine, anzi oltre il confine dell’eccezionale. Però la disponibilità reale di vaccino Pfizer e poi Moderna e poi, quando verrà, AstraZeneca non consente di avere circa quaranta milioni di italiani vaccinati entro settembre.

Il calendario (ufficioso mai ufficiale) prevedeva: entro gennaio vaccinati un milione e mezzo circa di medici, operatori sanitari, ospiti Rsa. Obiettivo quasi raggiunto (salvo poi dover somministrare la seconda dose). Poi a febbraio vaccinati i circa 4,5 milioni di ottantenni. Obiettivo già ora impraticabile. Non ci sono le dosi, gli ottantenni slittano di un mese. Regione Lazio aveva fissato al primo febbraio l’avvio, ha dovuto rinunciare.

A catena slittano i tempi per i sessantenni dopo gli ottantenni (in mezzo ai due grandi gruppi dovevano inserirsi alcune categorie di natura sanitaria o sociale). I tredici di milioni di vaccinati di Speranza entro marzo lo saranno tra aprile e maggio. Se va bene, ma sarà ardua, si andrà all’estate con vaccinati tutta la popolazione a rischio, tutti gli anziani ma non la popolazione adulta.

Debito si gonfia, ieri altri 32 miliardi

Ieri il governo, ovviamente senza opposizione, ha dato vita ad ulteriore scostamento di bilancio. Si chiama così, vuol dire distribuire altri soldi presi a debito. Per l’esattezza altri 32 miliardi. Con quelli del 2020 fanno un totale di circa 180. Deficit pubblico 2021 (2021, non l’anno scorso) viaggia verso 7/8 per cento del Pil (2020 tra il 9 e il 10). Quindi tra i due anni una inquietante continuità quanto a deficit. E il debito pubblico nelle stime si sgancia da 158 per cento del Pil e viaggia verso 160 per cento. Nessuno sul pianeta pone al momento obiezioni a fare debito, nessuno però fa debito come e quanto noi.

Altre, non poche, settimane di Cassa integrazione per milioni di dipendenti. E circa 1,7 milioni di famiglie (3,5 milioni di individui) che in forma di Reddito, pensione di cittadinanza o reddito d’emergenza percepiscono rispettivamente 573 o 253 o 599 euro al mese. E i ristori alle aziende che hanno dovuto subire le chiusure. E i costi di salvataggio aziendali, maxi salvataggi tipo Alitalia ed ex Ilva. Debito si gonfia, non può essere altrimenti. Ma la politica e la società italiana vivono nella bolla di irrealtà dentro la quale il debito può gonfiarsi all’infinito. Non è così.

Governo si ammalora

Difficile dirlo diversamente. Al governo italiano, quale che sia, la Ue deve affidare il compito di dimostrare che Unione c’è e aiutare Italia conviene. Conviene a tutti. Il governo italiano 2021, quale che sia, deve sapere dove e come investire miliardi per cominciare a produrre Pil, o almeno le condizioni di futuro Pil, e non solo debito.

Il governo italiano 2021, quale che sia, deve essere iper competente e iper coraggioso, deve avere la forza e la voglia di affrontare e superare le resistenza che ci saranno, resistenze di settori, lobby e sindacati. Il governo 2021, quale che sia, non deve né tirare a campare né cercare ossessivamente il consenso. Il governo italiano 2021, quale che sia, deve essere un governo che utilizza i miliardi per rifare, anche un po’ a forza, i connotati al sistema socio economico e non per spargere unguenti sulla anatomia del sistema socio economico.

Il governo italiano che c’era, il cosiddetto Conte 2, già arrancava nel rispondere a questo identikit. Quello che si prepara, sostanzialmente un governo Conte 2 modificato, si profila ancora meno in grado rispetto alle varie missioni. Nei giorni della sua costruzione si sta ammalorando: troppa gente, troppe istanze da accontentare. Prima ancora che nel paese addirittura in Parlamento. Maggioranze parlamentari da contrattare, pedaggi da pagare, reciproche e crescenti diffidenze. Vettori, voglie, tattiche, connotati di un governo che dalla realtà si difende. 

Vaccinazione rallenta, tempi più lunghi, debito si gonfia in una sorta di generale incoscienza, governo che è un frutto metà acerbo e metà marcio. Forse, date le condizioni oggettive politiche e sociali, non poteva andar meglio, però bene proprio non va.