Vaccini obbligo, Tav, aborto, Ilva: per ciascuno il suo ministro è… contro!

di Lucio Fero
Pubblicato il 4 Giugno 2018 - 08:54 OLTRE 6 MESI FA
Governo Conte. Vaccini obbligo, Tav, aborto, Ilva: per ciascuno il suo ministro è... contro!

Vaccini obbligo, Tav, aborto, Ilva: per ciascuno il suo ministro è… contro! (foto Ansa)

ROMA – Vaccini obbligo, il nuovo ministro della Sanità, il nuovo ministro che decide sui vaccini e sull’obbligo di vaccinazione è contro [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play], contrario alla vaccinazione obbligatoria. Giulia Grillo non lo ha mai nascosto. Ad esser precisi, Giulia Grillo ama precisare di essere favorevole ai vaccini ma non alla loro obbligatorietà. Che è una maniera neanche troppo dissimulata di dare diritto di cittadinanza e par condicio legislativa al No Vax. Un po’ come farebbe uno Stato laico di fronte a due confessioni religiose: per me pari sono.

Ma nel momento in cui il nuovo governo le considera opinioni, sia quella del vaccinare sia quella del non vaccinare, il No Vax ha già vinto. L’immunità di massa si raggiunge attraverso la vaccinazione di massa o non si raggiunge. E la vaccinazione di massa è obbligatoria o non è. Dirsi per i vaccini ma senza l’obbligo di vaccinare è come dirsi per la pace senza l’obbligo di smettere di sparare.

Tav, acronimo per Treno Alta Velocità. In Italia identifica soprattutto la tratta Lione-Torino, insomma la Val di Susa. Ma non solo, altri tratti di Tav attenderebbero di essere completati. La Lione-Torino fu decisa decenni fa e decisione sempre confermata da tutti i governi italiani. Tanto che i francesi hanno cominciato a costruire e che la Ue ci ha messo dei soldi e che l’Italia ha firmato impegni. Ma il nuovo ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, è contro la Tav. Come tutto M5S del resto.

Toninelli dice che la Tav andrà “riconsiderata”. Che è come quella, pari pari, dei vaccini sì, obbligo no. Riconsiderare la Tav vuol dire lasciarla morire senza esplicita sentenza di morte. Al modico prezzo di circa 2,5 miliardi di penali da pagare, senza contare l’indotto negativo sulle aziende. Allo stesso modo ci sarà per il non obbligo dei vaccini il modico prezzo di qualche migliaio di casi di morbillo e affini.

Stessa sorte per il gasdotto Tap, sarà “riconsiderato”. Come riconsiderata sarà l’Ilva. Già in via di riconsiderazione l’abbattimento degli ulivi pugliesi malati di Xylella. Al tutto collaborerà con Toninelli il neo ministro per il Sud Barbara Lezzi. Al tutto presiederà il super ministro Luigi Di Maio che accorpa Ministero del Lavoro e quello dello Sviluppo Economico, insomma che ne sarà dell’ Ilva dipende da lui. E lui, come tutto M5S, l’Ilva la immagina chiusa. E i 14 mila che ci lavorano all’Ilva? Nazionalizzati, cioè stipendio di Stato a casa. Come i dipendenti Alitalia che M5S vuole nazionalizzare, Alitalia e i suoi dipendenti. A occhio le due nazionalizzazioni  fanno 5/6 miliardi, da pagare in tasse.

E l’aborto…il neo ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana, dichiara che “purtroppo” l’abolizione dell’aborto legale non è nel Contratto di governo. Fosse per lui…E di certo questo renderà più agevole il diritto all’aborto come da legge in un paese dove sette ginecologi su dieci sono obiettori di coscienza riguardo all’aborto. Tutti per motivazioni etiche e morali e religione, nessuno perché praticando l’aborto non si fa carriera e si guadagna una miseria. Quanto alle famiglie dette”arcobaleno”, per il neo ministro Fontana “non esistono” e punto. Se ne facciano una ragione.

Vaccini obbligo, Tav, Ilva, aborto: per ciascuno un ministro che è contro e proprio il ministro competente. Vaccini obbligo, Tav, Ilva, aborto: anche questi il popolo sovrano se li è giocati.

Ma su una cosa ministro Grillo, ministro Toninelli, ministro Lezzi, ministro Fontana sono tra loro concordi, determinati e sicuri. Loro come tutti gli altri colleghi neo ministri. Tutti esigono, annunciano, garantiscono, pretendono, reclamano più soldi per il loro Ministero. L’idea generale del neo governo è di essere arrivati a conquistare, ad espugnare la caverna di Alì Baba e i 40 ladroni, con il relativo enorme e inestinguibile tesoro.  Chissà che faccia faranno quando entreranno nella caverna e troveranno che il tesoro non c’è.

Magari i 40 ladroni c’erano o ci sono stati, ma il tesoro proprio no, mai stato. E chissà che faccia farebbe il popolo sovrano ed elettore se qualcuno dovesse spiegargli che i 40 ladroni non erano una balla ma il tesoro sì. Sono anni e anni che il popolo sovrano ed elettore si è convinto che cacciare i 40 ladroni veri o presunti emettere le mani su ori e gemme è tutt’uno, la stessa cosa. Il popolo sovrano ed elettore ne ha fatto una religione civile, chi glielo dice che era ed è una favola?