Vendita stabilimenti balneari, la vuole anche Pd. Poi ci ripensa e ritira tutto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Novembre 2013 - 14:49 OLTRE 6 MESI FA
Vendita stabilimenti balneari, la vuole anche il Pd

Vendita stabilimenti balneari, la vuole anche il Pd

ROMA – Non solo il Pdl. Anche il Pd vuole, o  meglio voleva, raccogliere fondi vendendosi porzioni di spiagge. Voleva perché nel pomeriggio di martedì 12 novembre, dopo la diffusione della notizia, il Pd ha ritirato l’emendamento della discorsia.

A scriverlo per prima è l’agenzia di stampa Public Policy che è andata a rovistare tra le migliaia di emendamenti presentati al testo della legge di stabilità.

E la questione  privatizzazione spiagge, come modo per rimpinguare fondi da destinare altrove, è oggetto di emendamenti sia di Pdl, sia Pd, sia di Lega Nord. Scrive Public Policy

In particolar modo due emendamenti del Pdl, rispettivamente a prima firma Bonfrisco e Gasparri, uno del Pd a prima firma Granaiola, uno della Lega a prima firma Comaroli, sono quasi del tutto uguali alla parte sulle spiagge dell’emendamento di D’Alì e prevedono di privatizzare, e quindi vendere, la parte della spiaggia coperta da immobili, ovvero “le aree comprese tra la dividente demaniale e la linea di costa occupate da manufatti destinati ad attività di servizi con finalità turistiche”, preservando il diritto di prelazione e un prezzo di favore a chi ha già gli stabilimenti in concessione.

Tutti propongono di utilizzare i 5-10 miliardi di risorse in più per rimpolpare il fondo di garanzia per i mutui destinati agli investimenti nel settore del turismo. Per quanto riguarda le spiagge il Pd propone di prevedere concessioni non inferiori ai 20 anni e non superiori ai 30. 

Non finisce qui. Sempre emendamenti di Pd Pdl e Lega intervengono anche sui canoni:

Sempre Pd, Pdl e Lega propongono anche vari emendamenti uguali, a prima firma Granaiola (Pd), Bonfrisco (Pdl), Gasparri (Pdl), Comaroli (Lega), volti a bloccare, da parte dei concessionari di stabilimenti balneari, i pagamenti dei canoni demaniali fino a giugno 2014. Il Pd propone come data ultima il 15 giugno, mentre Pdl e Lega il 30 giugno. Alle minori entrate, quantificate in 65/70 milioni di euro, si fa fronte aumentando a 2mila euro il canone minimo di concessione per le spiagge.

Alla fine il Pd ha fatto dietrofront. La questione spiagge private, però, continua a rimanere un tema nella legge di stabilità.