Vendola a Pisapia: “Nessuna parola inquinerà il nostro legame”

Pubblicato il 1 Giugno 2011 - 19:33 OLTRE 6 MESI FA

Nichi Vendola (foto Lapresse)

ROMA – Nichi Vendola parla a Giuliano Pisapia con una video-lettera: ”Ci tengo a dirti che solo l’emozione mi ha indotto ad usare il verbo espugnare per nominare la bella vittoria di Milano. Un vecchio stile verbale mi ha espugnato la genuina intenzione. Non dovevo dire di una felicità come una conquista. I conquistatori, quelli che non fanno prigionieri, sono altri. Liberare era ed e’ il verbo giusto, né espugnare né conquistare”.

Vendola rivendica invece con orgoglio l’appello rivolto ai fratelli ”musulmani e ai fratelli Rom”.
”Ma qui, su questo incidente lessicale – ci tiene a sottolineare Vendola – si sta giocando una partita sporca, fatta di parole sporche. Perché per nulla al mondo io sono disposto a considerare ebbre le parole di fraternità nei confronti di ogni essere umano. Sono orgoglioso di aver parlato ai miei fratelli e sorelle rom, ai miei fratelli e sorelle musulmani. La fraternità è per me un bene non negoziabile. Senza questo punto di riferimento non ha senso cercare la buona politica”.

”Per me, tra coloro che mi hanno insegnato a disegnare orizzonti nuovi, in cui centrale è il primato dei volti e non quello dei voti, ci sei tu caro Giuliano. E questo legame, intessuto in tempi di sconfitte, non sarà minimamente scalfito nei giorni delle vittorie. C’è chi ha interesse a farlo – conclude – c’è chi ci prova, ma tu lo sai, non c’è parola opaca che possa inquinare la prosa, anche quella silenziosa dell’amicizia”.