Fiat, Vendola insultato a Mirafiori: urla e slogan dai sindacalisti della Fismic

Pubblicato il 12 Gennaio 2011 - 13:53 OLTRE 6 MESI FA

Forte tensione, urla, liti e slogan: Nichi Vendola è stato contestato al suo arrivo ai cancelli dello stabilimento Fiat di Mirafiori. Il leader si Sinistra Ecologia e Libertà è stato “aggredito” dai sindacalisti della Fismic, sindacato autonomo dei metalmeccanici nato da una scissione dalla Cisl.

Dapprima alcuni aderenti a questa sigla hanno urlato davanti a fotografi e telecamere, intimando a Vendola di andarsene, ”perché il comunismo è finito”. Poi hanno mostrato fotocopie di un articolo de Il Giornale critico nei confronti del leader di Sel. Nell’articolo il giornalista Paolo Bracalini spiega che il governatore Vendola (che pubblicamente difende i diritti dei lavoratori) ha un rapporto tutt’altro che idilliaco con i sindacati pugliesi. Questa decina di attivisti è stata fronteggiata da altrettanti sostenitori di Vendola e tra i due schieramenti sono volati insulti, minacce e qualche sputo.

Precedentemente Vendola aveva detto che il referendum previsto nella fabbrica torinese “è una porcata, per usare la celebre espressione di Calderoli”: ”Bisogna avere rispetto di tutti i lavoratori comunque voteranno e io non voglio parlare di un orientamento al referendum perché decidono i lavoratori”.

Il governatore pugliese non aveva risparmiato una stoccata al governo, reo, a suo modo di vedere, di aver appoggiato incondizionatamente la linea Marchionne: “Il Governo non è assente, il Governo che avrebbe dovuto svolgere il ruolo dell’arbitro tra le due squadre è invece sceso in campo a gamba tesa dalla parte di Marchionne”.