Vendola: “Il lodo Alfano è un grande scandalo. Meno male che c’è Napolitano”

Pubblicato il 23 Ottobre 2010 - 17:40 OLTRE 6 MESI FA

Nichi Vendola

”Il lodo Alfano è solo uno dei mille escamotage che da 15 anni Berlusconi cerca per sottrarsi ai processi”. Lo ha detto Nichi Vendola, parlando a Sky Tg 24 a margine del congresso di Sinistra ecologia e libertà, a Firenze.

Per il governatore della Puglia, tutto ciò è ”un grande scandalo, la più grande e costante violazione del principio di civiltà dell’articolo 3 della Costituzione, per cui tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge”.

”Viviamo in un Paese – sottolinea – dove i poveri cristi sono condannati a prescindere, come direbbe Totò, e l’etnia berlusconiana è innocente per definizione”.

La nostra democrazia corre ”rischi drammatici” ed è importante che tutti ”gli attori della vita pubblica ragionino di questi rischi”, ha detto Vendola.

Il leader di Sel ha poi ribadito l’ammirazione per il Capo dello Stato: ”Fortunatamente, il custode dei valori repubblicani e costituzionali, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha un rigore ammirevole. Con sobrietà di linguaggio ha la capacità di non perdere una battuta”. ”Meno male che c’è Napolitano…”.

Alleanze per le elezioni. Sull’ipotesi di una alleanza trasversale  proposta da Massimo D’Alema, Vendola è netto: “Non ci sono le condizioni per aggregare una maggioranza con il centrosinistra e il centrodestra, che faccia le riforme economiche – ha detto. Queste non sono un dato oggettivo e neutrale”.

La crisi e le riforme. ”Si possono fare riforme – dice Vendola a Sky24 – che curano o che uccidono il malato. Ci sono delle riforme di destra che non toccano redditi e ricchezze di un certo mondo privilegiato, la speculazione e la rendita finanziaria; oppure ci sono delle riforme che toccano chi ha accumulato ricchezze vergognose e che provano a salvaguardare il welfare”.

Per il governatore della Puglia ”è perciò difficile immaginare che oggi si possa trovare una ‘quadra’ tra culture antagoniste. Il paese – ossserva – va salvato, ma va salvato dal ‘tremontismo’, da chi pensa che la spesa sociale si possa sacrificare nel nome della riduzione degli stock di debito pubblico”. ”No quindi – conclude Vendola – perché vanno salvate le famiglie, il mondo del lavoro, i pensionati e i giovani”.

L’emergenza rifiuti. Per quanto riguarda il coas rifiuti a Terzigno e nel napoletano, Vendola parla di un presidente del Consiglio che ”ricorda Giano bifronte: per metà l’uomo delle soluzioni magiche, e per l’altra metà quello delle manganellate ai cittadini di Terzigno”.

”Finora gli apprendisti stregoni hanno presentato risultati salvifici senza alcun fondamento, e oggi – osserva Vendola sono di fronte agli spettri che hanno evocato. Il ciclo dei rifiuti non può essere affabulazione ed ecoballe gigantesche”. Vendola sottolinea che l’inceneritore di Acerra ”non è un gioiellino ma uno scandalo”. ”Non si può pensare – aggiunge -di passare dalla dittatura della discarica a quella dell’inceneritore”.