Vendola invoca le primarie e attacca: “Alleanza con Fini? Mossa da disperati”

Pubblicato il 23 Novembre 2010 - 09:22 OLTRE 6 MESI FA

Nichi Vendola

Al di là dell’esito del voto sulla fiducia al governo, per la sinistra ”è il momento giusto per le primarie”. Ne è convinto il governatore della Puglia Nichi Vendola, che in un’intervista alla Stampa invita la sinistra ”ad alzare la testa” e a dire all’Italia ”che ha la forza per costruire una nuova speranza: e che non ha paura delle sue ragioni”.

C’è, per il leader di Sinistra ecologia e libertà, ”una situazione che si avvita. Un panico trasversale per il voto anticipato” prima e per l’ipotesi di un Berlusconi-bis poi. Allora bisogna ”uscire dalle logiche di Palazzo, riagganciare la vita della gente e i problemi veri della società” con un ”programma partecipato sul cambiamento di questo Paese”. E smetterla di auto-percepirsi come un problema e di discutere di alleanze come quella con Fini, ”frutto più di disperazione che di lucidità”.

La crisi, per Vendola, ”non può essere il pretesto per operazioni iperpoliticistiche. Non c’è una guerra tra forze politiche, c’è una guerra tra la destra e il Paese reale. Che si chiama povertà, precarietà”. E’ su questo ”che bisogna schierarsi e dire una parola definitiva, non sui vizi e i vezzi di Berlusconi”.

”Dico primarie – spiega – perché non conosco un altro strumento. Non ne ho il mito. Ma se i partiti cedono sovranità, allora possiamo tornare a vincere”. Per questo, aggiunge Vendola, ”mi muovo. E vorrei chiarire una volta per tutte che non c’è nessun minoritarismo nelle cose che propongo, e non sopporto più la definizione di sinistra radicale”. Ben vengano gli ‘aggiustamenti’ di Bersani allo strumento delle primarie, a patto che non siano ”furbizie” perché altrimenti ”non portano da nessuna parte”. Anche perché, conclude Vendola,  bisogna evitare ”la militarizzazione della sfida. A Milano è stato battuto chi ha dato carattere quasi militare alla contesa”.