Il Veneto come la Catalogna: inno, bandiera, ambasciatori e il motto “Prima i veneti”. E l’opposizione: “Zaia secessionista”

Pubblicato il 13 Agosto 2010 - 12:01 OLTRE 6 MESI FA
zaia

Il governatore veneto Luca Zaia

Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, ha presentato la bozza dello statuto regionale. Uno Statuto incentrato sullo slogan che Zaia aveva usato durante la campagna elettorale: “Prima i veneti”. Ed è subito polemica. Basta leggere l’articolo 4 (comma 6): “La Regione si adopera in particolar modo a favore di tutti coloro che dimostrano un particolare legame con il territorio”. Che significa? Che i veneti di origine, avranno una corsia preferenziale nei bandi per la casa, nei concorsi e così via. E che il presidente della Regione non si chiamerà più così, come sta scritto nella Costituzione, ma “governatore”, come in Catalogna. E come in Catalogna, il Veneto avrà una sua bandiera, un suo inno e propri ambasciatori. Non stupisce, quindi, che in molti si siano scagliati contro il neo governatore leghista all’urlo di “secessionista”.

Ma Luca Zaia annuncia euforico il suo Statuto: “Prima il Veneto: è evidente nel testo questo principio che ispira la nostra azione politica, che non è affatto sinonimo di egoismo – dice – ma della volontà di riconoscere la nostra identità. Siamo a uno spartiacque cruciale nella storia del Veneto con questo statuto abbiamo l’occasione di dare al popolo veneto la sua Carta fondamentale, e di fare della nostra regione un avamposto di modernità che abbia come suo faro illuminante il federalismo e le sue radici nell’identità condivisa della nostra comunità. È uno di quei momenti in cui un governatore può dire di essere orgoglioso della sua squadra”.

L’obiettivo di Zaia è approvare lo Statuto entro marzo 2011. “Se entro un anno non approviamo lo statuto, mi dimetto”, aveva detto all’indomani dell’incoronazione.

E l’opposizione impugna le armi contro Zaia. Leoluca Orlando dell’Idv è il più duro e bolla come “razzista e secessionista” la bozza di statuto del Veneto. Critiche anche dal Pd. “La Lega si attarda su problemi inutili buoni solo a distogliere l’attenzione dalla crisi” – dice il veneziano Davide Zoggia, responsabile nazionale degli Enti Locali – Se gratti sotto il verde, ormai trovi solo la ruggine”. Per il finiano Benedetto Della Vedova è invece “irragionevole, affermare il principio secondo cui prima vengono i veneti. È una formula inconsistente”. Critica anche l’Udc: “I principi fortemente autonomisti enunciati in quella bozza – dice Antio De Poli – nel migliore dei casi rimarranno parole al vento”.