Il Veneto come la Catalogna: inno, bandiera, ambasciatori e il motto “Prima i veneti”. E l’opposizione: “Zaia secessionista”
Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, ha presentato la bozza dello statuto regionale. Uno Statuto incentrato sullo slogan che Zaia aveva usato durante la campagna elettorale: “Prima i veneti”. Ed è subito polemica. Basta leggere l’articolo 4 (comma 6): “La Regione si adopera in particolar modo a favore di tutti coloro che dimostrano un particolare legame con il territorio”. Che significa? Che i veneti di origine, avranno una corsia preferenziale nei bandi per la casa, nei concorsi e così via. E che il presidente della Regione non si chiamerà più così, come sta scritto nella Costituzione, ma “governatore”, come in Catalogna. E come in Catalogna, il Veneto avrà una sua bandiera, un suo inno e propri ambasciatori. Non stupisce, quindi, che in molti si siano scagliati contro il neo governatore leghista all’urlo di “secessionista”.
Ma Luca Zaia annuncia euforico il suo Statuto: “Prima il Veneto: è evidente nel testo questo principio che ispira la nostra azione politica, che non è affatto sinonimo di egoismo – dice – ma della volontà di riconoscere la nostra identità. Siamo a uno spartiacque cruciale nella storia del Veneto con questo statuto abbiamo l’occasione di dare al popolo veneto la sua Carta fondamentale, e di fare della nostra regione un avamposto di modernità che abbia come suo faro illuminante il federalismo e le sue radici nell’identità condivisa della nostra comunità. È uno di quei momenti in cui un governatore può dire di essere orgoglioso della sua squadra”.
L’obiettivo di Zaia è approvare lo Statuto entro marzo 2011. “Se entro un anno non approviamo lo statuto, mi dimetto”, aveva detto all’indomani dell’incoronazione.
E l’opposizione impugna le armi contro Zaia. Leoluca Orlando dell’Idv è il più duro e bolla come “razzista e secessionista” la bozza di statuto del Veneto. Critiche anche dal Pd. “La Lega si attarda su problemi inutili buoni solo a distogliere l’attenzione dalla crisi” – dice il veneziano Davide Zoggia, responsabile nazionale degli Enti Locali – Se gratti sotto il verde, ormai trovi solo la ruggine”. Per il finiano Benedetto Della Vedova è invece “irragionevole, affermare il principio secondo cui prima vengono i veneti. È una formula inconsistente”. Critica anche l’Udc: “I principi fortemente autonomisti enunciati in quella bozza – dice Antio De Poli – nel migliore dei casi rimarranno parole al vento”.