Inchiesta G8: Verdini indagato per emissione di fatture false

Pubblicato il 20 Gennaio 2011 - 15:17 OLTRE 6 MESI FA

L’onorevole Denis Verdini risulta indagato a Firenze per emissione di fatture false nell’ambito dell’inchiesta sul Credito cooperativo fiorentino, di cui è stato presidente fino al luglio 2010. Verdini era già accusato di mendacio bancario. L’inchiesta vede coinvolti alcuni avvocati, perquisiti due giorni fa. La Procura accusa Verdini di aver emesso fatture per consulenze inesistenti.

Due giorni fa, nell’ambito dell’inchiesta – che mira a chiarire i rapporti fra il Credito Cooperativo Fiorentino, guidato fino a luglio scorso da Verdini, e la Btp, di cui era presidente Riccardo Fusi – sono stati perquisiti gli studi legali Olivetti Rason e Agnoloni, a Firenze, e Pisaneschi a Siena. Cinque i nuovi indagati: fra loro Andrea Pisaneschi, presidente di Antonveneta, accusato di emissione di fatture per operazioni inesistenti.

I pm ipotizzano, tra l’altro, fatturazioni emesse da Verdini per collaborazioni mai svolte con studi legali che avevano ottenuto consulenze per un mutuo da 150 milioni contratto nel 2008 dalla Btp con un pool di banche. ”Risulta essere stata emessa una fattura – è scritto nel decreto di perquisizione – da parte di Verdini Denis (all’epoca presidente del Credito Cooperativo Fiorentino) a favore degli avvocati Olivetti Rason per la somma di euro 260.000. Ed è ragionevole ritenere, per i molteplici e consistenti intrecci e interessi economici tra il Verdini e il Fusi e per gli innumerevoli interventi del primo nella vicenda che ha avuto ad oggetto il finanziamento a favore del secondo, che anche tale fatturazione possa essere stata fatta a fronte di operazioni inesistenti”.