Ricostruzione Abruzzo: Verdini indagato all’Aquila

Pubblicato il 10 Giugno 2010 - 09:15 OLTRE 6 MESI FA

Il coordinatore del Pdl Denis Verdini è indagato all’Aquila nell’inchiesta sulla ricostruzione dopo il terremoto. Un’indagine che riguarda il Progetto C. a. s. e.: i duecento palazzi e le decine di scuole realizzate dal governo per i terremotati. Verdini è già indagato per corruzione anche a Firenze (grandi eventi) e a Roma (business eolico).

Il titolo del fascicolo è “infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti per la ricostruzione”, ed è in mano ad un pool di magistrati: Vincenzo Macri (coordinatore), Olga Capasso (delegata al collegamento con gli inquirenti aquilani) Alberto Cisterna e Gianfranco Donadio. Un procedimento aperto diversi mesi fa che, almeno all’inizio, doveva riguardare solo le infiltrazioni delle mafie nei lavori per il terremoto (con quindici aziende già sotto inchiesta) e che invece, da marzo, è stato allargato agli affari nel post sisma degli imprenditori coinvolti nelle inchieste sui Grandi eventi.

Tra le carte arrivate all’Aquila anche l’interrogatorio davanti ai magistrati fiorentini, lo scorso febbraio, di Denis Verdini, ascoltato sui suoi rapporti con il costruttore Fusi. In quell’occasione Verdini raccontò di aver presentato gli imprenditori al sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta. “Ho accompagnato Fusi insieme al presidente della Banca dell’Aquila, credo la Cassa di Risparmio dell’Aquila, e un consorzio al dottor Letta, per raccomandargli la… diciamo la possibilità di lavorare: questo è avvenuto. Il colloquio si è risolto in grandi gentilezze, ma nella sostanza è che i lavori dell’Aquila erano stati, come dire, orientati, verso la soluzione. E siccome Letta è dell’Aquila ed era molto interessato alle cose…”.

Le carte che riguardano la ricostruzione arrivate sul tavolo dei pm dell’antimafia, sono molte, centinaia di pagine di intercettazioni ed interrogatori. Al centro degli affari, il Consorzio Federico II, con l’azienda toscana Btp (Baldassini-Tognozzi-Pontello, quella del costruttore Riccardo Fusi, indagato a Firenze per corruzione) insieme alle ditte aquilane Fratelli Ettore&Carlo Barattelli srl, Vittorini Emidio costruzioni srl e Marinelli ed Equizi srl. Un consorzio nato il 15 maggio 2009 (appena quaranta giorni dopo il terremoto), dopo una serie di visite a Palazzo Chigi degli imprenditori che poi hanno unito le loro forze.

Era proprio nella sede della presidenza del Consiglio dei ministri – come emerge dalle carte del procedimento – che i costruttori cercavano di accreditarsi per gli appalti del post terremoto. Appalti che poi, di lì a poco, sono arrivati. Come la costruzione della scuola media Carducci (struttura provvisoria costata allo Stato 7,3 milioni di euro) al restauro di alloggi alla caserma Pasquali (con un appalto firmato dal provveditore delle opere pubbliche dell’Abruzzo Gianni Guglielmi), fino ai puntellamenti nella zona rossa, finora cinque, ottenuti dal Comune dell’Aquila.