“Vergogna per il Pdl”, Santanché e Comi contro Meloni: “A scoppio ritardato”

Pubblicato il 10 Febbraio 2013 - 17:11| Aggiornato il 15 Giugno 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Quella “vergogna” provata  a stare nel Pdl non poteva e non voleva passare inosservata. Giorgia Meloni lo sapeva benissimo che, nel momento in cui quelle parole sarebbero state diffuse avrebbero provocato reazioni. Che, subito o quasi sono arrivate.

A rispondere all’ex esponente Pdl, ora in Fratelli d’Italia dopo una lunga (e persa) battaglia per le primarie nel partito,  sono state due delle Pidielline più in vista e più vicine a Silvio Berlusconi: Daniela Santanché e l’eurodeputata Lara Comi.

La prima a reagire è Santanché che parla di vergogna a scoppio ritardato. “Sono stupita – le parole della Santanché – della vergogna che dice di aver provato Giorgia Meloni a scoppio ritardato per quando stava nel Pdl. Come mai non si vergognava quando è stata nominata ministro del governo Berlusconi? E non si vergognava quando faceva fuoco e fiamme pur di ottenere la presenza di Berlusconi nei dibattiti? E se non si vergognava allora, oggi di che cosa si vergogna?

Critica anche Lara Comi: “Invito la collega Giorgia a non lasciarsi turbare dalla campagna elettorale. Spesso i toni diventano aspri ma non bisogna mai che accada che la propaganda soverchi la politica o che la realtà soccomba alla fantasia o peggio ancora alla calunnia on è possibile che la Meloni provasse vergogna per il Pdl. Non c’era motivo. Anche perché altrimenti, per la coerenza che dice di volere portare avanti, non avrebbe potuto essere ministro del governo Berlusconi; non avrebbe potuto rimanere presidente dei giovani del Pdl, cioè in un ruolo apicale del partito”.