Vertice Berlusconi, Verdini, Matteoli: tema inchieste e corruzione? “Non sono assolutamente preoccupato. Avanti con riforma giustizia e intercettazioni”
Un vertice e un lungo incontro a Palazzo Grazioli fra il premier Silvio Berlusconi, il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini e il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Altero Matteoli, che hanno tutto il sapore di una riunione di emergenza (di solito Berlusconi il sabato lo passa nella villa di Arcore e comunque non a Roma) per definire meglio una linea difensiva e capire, prima che la situazione precipiti, la reale portata del potenziale scandalo di Protezione civile e appalti pubblici
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Berlusconi, in un lampo di demagogia, aveva promesso pulizia nel suo partito e nelle liste elettorali alle prossime regionali e aveva anche annunciato un inasprimento delle norme contro la corruzione negli appalti pubblici.
Ma tra il dire e il fare non può non esserci di mezzo una certa prudenza, perché se la demagogia è giustificata dalla prossima scadenza elettorale, ai risultati delle elezioni può invece fare molto male l’apertura di un vaso di Pandora la cui profondità chi sta al vertice del sistema può anche non conoscere.
Non si sa, almeno per il momento, ancora nulla del tema e dei contenuti del vertice, anche se non può fare a meno di notare come i nomi di Verdini e di Matteoli siano stati fatti nel’ambito dell’inchiesta sugli appalti della Protezione civile. Matteoli ha respinto già nei giorni scorsi ogni sospetto, mentre Verdini c’è un po’ più dentro, essendo stato immortalato in fotografia dai carabinieri che pedinavano gli imprenditori e funzionari pubblici inquisiti e poi arrestati.
D’altra parte Matteoli non può certo disinteressarsi al problema, visto che dal punto di vista penale il principale imputato è Angelo Balducci, che tra le altre cose è ance presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici.
Uscendo di casa, Berlusconi ha ovviamente ostentato grande sicurezza: “Non sono assolutamente preoccupato dalle inchieste in corso perché si tratta di casi singoli”.
Berlusconi ha anche colto l’occasione per dire che le notizie apparse su alcuni organi di stampa relative a cambi nei vertici del Pdl sono “assolutamente prive di fondamento”.
Alla domanda se fosse preoccupato dalle inchieste che stanno affollando i media in queste settimane, Berlusconi ha risposto: “Non sono assolutamente preoccupato: ci sono casi singoli, come ci sono nelle aziende, nei carabinieri…come ho detto l’altro giorno, e ci sono state anche ironie al riguardo, è statisticamente provato che su 100 persone qualcuno che fa il proprio interesse in maniera non legittima c’é sempre”.
Berlusconi ha un obiettivo e non lo molla: “Abbiamo la riforma della giustizia che è fondamentale” ha detto infatti sabato mattina ai giornalisti.
Berlusconi, lasciando Palazzo Grazioli, ha risposto così ai cronisti che gli chiedevano se il governo abbia in mente altri provvedimenti a parte quello per inasprire le norme sulla corruzione.
Ai cronisti gli chiedevano se intenda accelerare i tempi della riforma dell’uso delle intercettazioni, Berlusconi ha risposto: “Andiamo avanti con il ddl già approvato da un ramo del Parlamento e l’altro ramo del Parlamento si accinge a discuterlo e approvarlo”.