Vertice Pdl. Berlusconi amareggiato, Fini rischia autogol

Pubblicato il 15 Aprile 2010 - 23:03 OLTRE 6 MESI FA

Sereno, ma molto amareggiato per l’atteggiamento di Gianfranco Fini. Silvio Berlusconi riunisce a Palazzo Grazioli i vertici del Pdl e con i più stretti collaboratori (oltre ai tre coordinatori c’è il ministro Angelino Alfano) ragiona sugli ultimi sviluppi nel rapporto con il coofondatore del Pdl.

Chi ha potuto raccogliere le sue confidenze lo descrive tranquillo e consapevole di aver fatto il possibile. Ma il Cavaliere, secondo le stesse fonti, non nasconde il proprio dispiacere per un comportamento, quello dell’ex leader di An, che proprio non capisce.

Berlusconi ha spiegato di aver invitato il presidente della Camera a riflettere sulle conseguenze che la formazione di un gruppo autonomo avrebbe sul Pdl, un partito forte come hanno confermato le ultime regionali. Ora per il Cavaliere, il boccino è nelle mani di Fini che dovrà decidere se consumare lo strappo o se, ed è questo l’auspicio, rientrare per rafforzare il partito.

Con i fedelissimi Berlusconi ha però valutato anche l’ipotesi peggiore e cioè quella di una rottura. L’analisi fatta a Palazzo Grazioli è semplice: a stento Fini riuscirebbe a formare due gruppi alla Camera e al Senato. Nonostante alcune dichiarazioni di uomini a lui vicini, infatti, la convinzione dall’osservatorio di via del Plebiscito è che la realtà sia diversa. Come dimostrano le dichiarazioni di molti che si sono affrettati ad affermare la loro appartenenza al Pdl.

Ma in ogni caso se così non fosse e se i distinguo di Fini portassero all’ingovernabilità la posizione di Berlusconi, come ha detto il presidente del Senato Renato Schifani, è quella di andare fino alle estreme conseguenze e cioè al voto anticipato. La convinzione, comunque, è che a ciò non si arriverà, fermo restando che l’eventuale decisione di Fini di creare un gruppo autonomo viene interpretata come un autogol.

Un boomerang che lo danneggerebbe politicamente mentre rafforzerebbe i consensi verso Berlusconi. Altro motivo per cui, riferiscono le stesse fonti, il Cavaliere ha spiegato di essere sereno e tranquillo, convinto delle sue scelte e per nulla intenzionato a fare passi indietro. Ora la decisione, è stata la conclusione a Palazzo Grazioli, spetta a Fini.