Al via vertice Monti-centristi. Con la ‘benedizione’ ufficiale di Bagnasco

Pubblicato il 28 Dicembre 2012 - 15:45 OLTRE 6 MESI FA
Mario Monti (Foto Lapresse)

ROMA- E’ cominciato l’atteso vertice dei centristi a Roma: al tavolo siedono il premier dimissionario Mario Monti, il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, il ministro Andrea Riccardi e i rappresentanti di Italia Futura. Obiettivo, concludere l’accordo: il ché significa stringere i tempi e porre l’ultima parola sui candidati in lista o nella federazione di liste che sosterranno Mario Monti alle politiche del 24 febbraio.

Intanto la “salita” in campo di Monti ha già incassato il sostegno ufficiale del Vaticano. Oggi il numero uno dei vescovi, Angelo Bagnasco, ha detto chiaramente: “Sull’onestà e la capacità di Monti penso che ci sia un riconoscimento comune. Ognuno può avere opinioni diverse, ma credo che su questo piano, sia in Italia sia all’estero, ci siano stati riconoscimenti”.

“Sulla necessità di una politica nobile, penso che tutti siamo più che d’accordo e lo auspichiamo” ha aggiunto Bagnasco. “Auspichiamo veramente che chiunque è nella politica, soprattutto nelle prossime elezioni faccia una politica alta per il bene del Paese. Di questo c’è bisogno per la gente”, ha detto ancora il cardinale.

Ieri a parlare di politica nobile era stato il quotidiano ufficiale della Santa Sede. L’Osservatore Romano, tra le righe di un articolo a firma di Marco Bellizzi, aveva attribuito all’espressione “salire in politica”, cara a Mario Monti, un significato di alto merito. Parole inequivocabili, che a palazzo Chigi vengono accolte con ovvia soddisfazione.

Intanto dietro le quinte proseguono i lavori: anche se il premier non ha ancora deciso se convenga far confluire nella lista che porta il suo nome anche i partiti che lo sostengono (Udc e Fli) alla Camera – al Senato la scelta appare obbligata – o se convenga mantenere le diverse identità.

Perché ormai di questo si tratta: Luca Cordero di Montezemolo, tramite contatti informali e riunioni operative fra gli staff, ha confermato al professore l’intenzione di cedergli la macchina organizzativa costruita con Andrea Riccardi. Un pacchetto ”chiavi in mano”. Ovviamente non a costo zero, visto che il lavoro fatto in tre anni non può essere ”cannibalizzato”.