Video Beppe Grillo, M5S attacca Bongiorno (avvocato o senatore?): era stupro, è diventato un processo politico

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Aprile 2021 - 18:16 OLTRE 6 MESI FA
Video Beppe Grillo Bongiorno

Video Beppe Grillo, la Bongiorno attaccata da M5S (Ansa)

Video Beppe Grillo, M5S attacca Bongiorno. Il video di Beppe Grillo a difesa del figlio Ciro accusato di stupro di gruppo ai danni di una ragazza, come prevedibile, ha finito per politicizzare una vicenda giudiziaria privata.

Aggiornamento delle 18,16

Video Beppe Grillo, M5S attacca Bongiorno

Intervistata dal Corriere della Sera, la sottosegretaria M5S alla Giustizia Anna Macina, ha puntato il dito direttamente contro un avversario politico, Giulia Bongiorno della Lega: agisce come avvocato (difende la ragazza) o come senatrice della Lega? 

Qualche sospetto ce l’ha anche la ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone, sempre M5S. La ministra Dadone, per inciso, è la stessa che indossava le scarpe rosse, simbolo della lotta alla violenza sulle donne, indelicatamente appoggiandole sul tavolo del suo ufficio.

Bongiorno annuncia querela, la Lega chiede il licenziamento 

Bongiorno, indignata dai sospetti, annuncia querela mentre la Lega chiede le dimissioni della sottosegretaria alla Giustizia.

Il deputato della Lega Flavio Di Muro chiede il licenziamento della Macina: “Giacchè il sottosegretario Macina non lascerà con le sue gambel e comode poltrone di Via Arenula, il ministro Cartabia la licenzi”. 

Insomma, da processo per stupro la faccenda si sta trasformando in un processo politico. Con Beppe Grillo perfino arrabbiato perché da M5S erano giunti tiepidi se non nulli attestati di solidarietà. E, del resto, se si capisce “l’urlo di dolore di un padre”, si capisce ancor di più l’imbarazzo dei grillini a trasformarsi in garantisti a un fischio del Fondatore sbianchettando anni di militanza giustizialista.

Andrea Orlando del Pd, certo dal suo punto di vista, sembra centrare il punto: Grillo non mi piaceva come giudice, mi piace ancor meno come avvocato difensore. Il ritorno di Ciro Grillo su Instagram, peraltro ricoperto di insulti, non aiuta. Nel frattempo, il tribunale collettivo dimentica cose da niente come la presunzione di colpevolezza di Ciro e dei suoi amici e la presunzione di innocenza della presunta vittima.  

Il  corto circuito di un processo mediatico. Ricapitolando: il leader di un partito di governo attacca in video i giudici, l’illustre esponente di un altro partito di governo difende la presunta vittima e porterà il video in tribunale come prova a carico associando ai fatti il contesto (se lo avessero fatto gli accusatori di Andreotti?), un sottosegretario alla Giustizia, che dovrebbe essere super partes per definizione, per scongiurare quella che ritiene un’indebita politicizzazione del caso, attacca personalmente un avvocato della difesa. 

La sottosegretaria Macina attacca Giulia Bongiorno

Il video di Grillo “è l’urlo di dolore di un papà. Vi vedo molto il lato umano. Quasi nulla di politico”. Ma “doveva essere evitato. Dispiace per quello che è successo, ma riconduciamolo alla sfera privata e lasciamo fuori la politica”.

E’ quanto afferma Anna Macina, sottosegretario alla Giustizia per il M5s, intervistata dal Corriere della Sera. “Sono due giorni – sottolinea Macina – che dal Movimento vengono ribaditi alcuni punti fermi. La tutela dell’indipendenza della magistratura e la difesa delle donne dagli abusi.

Per noi parlano i fatti: il codice rosso è stato fortemente voluto da noi. Il reato di Revenge porn prima non esisteva. E l’allungamento del termine per la denuncia da 6 a 12mesi nemmeno”. Sarebbe grave, dice poi, utilizzare la vicenda a fini politici. “Non si capisce se Bongiorno parla da difensore” o “da senatrice”.

La ministra Dadone: “E’ opportuno che Bongiorno assuma la difesa?”

“Non mi esprimo, anche se dubito che in merito verrò sollecitata dagli amici della Lega-Salvini Premier, sull’opportunità di assumere la difesa della presunta vittima da parte di una Senatrice di spicco come la Bongiorno, avvocato di Matteo Salvini, che a sua volta, spero involontariamente, ha dato colore politico a un caso che non ne aveva la connotazione”. Lo scrive su Facebook la ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone.