Vigilia delle primarie, l’appello di Bersani: “Un successo se votano 1,5 milioni di elettori”

Pubblicato il 24 Ottobre 2009 - 10:34 OLTRE 6 MESI FA

Pierluigi Bersani fissa a 1,5 milione di elettori la  cifra per decretare il successo delle primarie del Partito democratico. Domani nella notte si sa­prà se sarà superata e chi sarà il vincitore tra i tre candidati alla segreteria. Oltre all’ex mi­nistro, sono in corsa il segre­tario in carica Dario France­schini e Ignazio Marino. Dopo Jean Leonard Touadi, ex assessore del comune di Roma ori­ginario del Congo, sarà una donna l’altro vice di Dario Franceschini. Oltre alla già nota Debora Serracchiani, si fa il nome di un’altra giova­ne, la sarda Francesca Barrac­ciu.

Ma, come ha spiegato lo stesso Franceschini, saranno le don­ne del partito a scegliere il no­me dopo il voto. Critico sul punto il bersaniano Nico­la Latorre: «Mi sembra una ro­ba molto vecchia». Una di­chiarazione cui risponde Franco Mona­co: «Sminuire la scelta di Touadi è una caduta di stile». A proposito di frecciate, c’è da registrare quella di Massi­mo D’Alema da Barletta: «Dobbiamo costruire il parti­to e serve una ragionevole preparazione professionale. Lo dico senza nessuna pole­mica verso Marino. Non ho mai detto che deve tornare a fare il chirurgo. Ho detto che deve tornare a fare il lavoro che fa con me. È un mio colla­boratore da diversi anni e diri­ge una parte fondamentale della Fondazione Italianieuro­pei».

Sergio Cofferati conte­sta «questo modo di scredita­re» gli avversari: «Sono mol­to curioso di vedere cosa ri­sponderà Marino a questa chiamata alle armi del suo presunto datore di lavoro». Marino preferisce non rispon­dere, ma interviene Sandro Gozi: «Questa gente non ha capito che il mondo è andato avanti, non si ragiona più co­sì. Noi ribadiamo il nostro no all’inciucio e al voto utile».